“Nel calcio, intorno ad ogni partita, si ragiona sempre come se i verdetti arrivassero a tavolino. Invece, per fortuna, li decreta il campo”, ha affermato l’ex calciatore giallorosso.
Di incontri tra Lecce e Juventus ne ha disputati tre: Sergej Alejnikov ha indossato la maglia bianconera nel 1989/1990 e quella giallorossa nelle due stagioni, 1990/1991 e 1991/1992. In qualità di doppio ex parla a La Gazzetta del Mezzogiorno di quella che sarà la sfida di domani.
RICORDI GIALLOROSSI. “Nelle due stagioni trascorse con il Lecce i risultati non sono stati positivi perché nella prima siamo retrocessi in B e nella seconda abbiamo disputato un torneo anonimo tra i cadetti. Ma quella giallorossa è comunque una piazza di rilievo che, non a caso, ha diversi campionati di massima serie alle spalle”.
LECCE-JUVENTUS. “Nel calcio, intorno ad ogni partita si ragiona sempre come se i verdetti arrivassero a tavolino. Invece, per fortuna, li decreta il campo e dipendono da ciò che le due contendenti riescono ad esprime nell’arco dei 90 minuti. Ebbene, in una singola gara può accadere che la formazione oggettivamente più forte non vinca. Insomma, una cosa sono i pronostici, un’altra ciò che avviene sul rettangolo verde, che è legato ad una serie di variabili e spesso agli episodi. Il Lecce dovrà duellare con la consapevolezza dell’enorme forza dei bianconeri, ma convinto di avere le proprie carte da giocare al meglio. Si vedrà alla fine se saranno state sufficienti ad ottenere un risultato positivo”.
SPIRITO DI GIOCO. “Serve una concentrazione feroce, intensità di gioco e la massima applicazione dal primo all’ultimo minuto da parte di tutti gli uomini che vanno in campo, dagli undici schierati ad inizio match a quelli che entrano a partita in corso. Le individualità possono rivelarsi decisive per una singola giocata, ma il risultato dipende sempre dalla prova d’assieme”.
