“Il mister spesso mi parla di quand’era calciatore e, più che le gambe, faceva viaggiare veloce il cervello. Liverani mi ha completato. Non mi fa i complimenti, però ci basta guardarci negli occhi per scoprirci felici”, ha affermato il fantasista giallorosso.

Filippo Falco e il calcio a tutto tondo: in esclusiva per La Gazzetta dello Sport, il fantasista di Pulsano affronta in tanti temi legati al mondo del calcio: dal suo idolo Messi, a Mancini, passando per Liverani e Balotelli.

IDOLO MESSI. “Prima o poi me lo godrò al Camp Nou, alla mia fidanzata Liviana ho detto di organizzare un viaggetto a Barcellona per ammirare la Pulce in una partita. Messi è unico, ogni colpo è un’opera d’arte. Oltre a lui, mi fa impazzire Dybala: nella mia prima stagione in A, quattro anni fa col Bologna, sono riuscito ad avere la sua maglia. E mi piace pure Kulusevski”.

LIKE DI MANCINI. “E’ stata una sorpresa, sono felicissimo. Mi auguro che il suo like valga come un messaggio di speranza per me”.

LA NAZIONALE A LECCE? “E’ il mio sogno, sin da bambino ho pensato all’emozione che può regalare una convocazione in Nazionale. A 27 anni è giusto che mi prefigga l’obiettivo più prestigioso. Non è mai troppo tardi. Toni e Grosso sono arrivati in azzurro a una certa età e poi hanno anche vinto il Mondiale”.

CONTRO IL GENOA IL GOL PIU’ BELLO. “Sì. A seguire, il gol su punizione contro il Sassuolo, il mio primo in A, e la rete da oltre 30 metri firmata per il Trapani a Modena. Magari per la salvezza del Lecce andrebbe bene anche firmare qualche gol… sporco. Intanto, dopo due reti da pareggio, ne vorrei realizzare una pesante”.

SETTE CENTRI IN B. “Quanti ne voglio fare in A? Inutile mettere paletti. Certo, sarebbe una quota importante. Nel mio contratto, con il presidente Sticchi Damiani e il d.s. Meluso, abbiamo fissato qualche bonus, per gol e assist. Ma conta soltanto che il Lecce resti in A. Cresciuto nel vivaio giallorosso, l’anno scorso sono tornato per recitare da protagonista nella squadra della mia terra”.

LIVERANI DECISIVO. “Il mister cura i dettagli, pretende la massima dedizione e in campo, soprattutto per chi gioca davanti alla sua panchina, è un martello pneumatico. Ha ragione quando dice che, grazie a lui, al giocatore con qualità tecniche ho aggiunto le doti dell’atleta. Spesso mi parla di quand’era calciatore e, più che le gambe, faceva viaggiare veloce il cervello. Liverani mi ha completato. Non mi fa i complimenti, però ci basta guardarci negli occhi per scoprirci felici”.

ALTRI ALLENATORI. “Mi tengo stretto Liverani. Ovviamente, Sarri e De Zerbi sarebbero il massimo per la loro vocazione offensiva”.

BALOTELLI. “Non lo conosco, però un po’ faccio il tifo per lui, perché si riprenda la Nazionale e imponga le sue straordinarie qualità. Ormai dipende solo da lui: ha meno di 30 anni, la carriera è ancora lunga. Per lui, e per me”.