La bandiera giallorossa, ha parlato al programma uruguaiano Sport 890 per descrivere la situazione legata all’emergenza Coronavirus in Italia. L’attaccante raccomanda la massima attenzione ai suoi connazionali.
IN ITALIA. “Siamo qui a casa, rinchiusi, incapaci di uscire. È triste quello che succede in Italia. Ci sono oltre 5.000 morti ed è quello che si sa. Anche 25 medici risultano affetti di coronavirus. Non avevano patologie precedenti, stavano lavorando per combattere questo virus. Ci sono stati casi in cui hanno dovuto rimuovere il respiratore dalle persone per salvare gli altri. È un momento molto triste. Fortunatamente, qui nel sud si sono resi conto e nessuno esce.”.
APPELLO. “L’Uruguay in questo momento, per quanto io riesca a leggere in rete, ha 156 infetti. Forse ci sono molte più persone asintomatiche. Vi parlo con il cuore perché vivo qui, come Giacomazzi a Lecce e Diego López a Brescia. Restate nelle vostre case. Non aspettate notizie di decessi, perché sarà già tardi”.
ESCALATION. “Un mese fa, qui, stavamo ridendo un po ‘del coronavirus, ma con il passare del tempo ho iniziato a rendermi conto della gravità. Ci sono 5.000 morti in Italia, in un mese, pazzesco. L’Uruguay è in tempo per prendere misure drastiche. Non parlo di politica. Parliamo di vite da salvare. Può succedere a chiunque. 25 medici e infermieri sono stati infettati. Lo vedo ogni giorno”.
PENSIERO AI FAMILIARI. “Abbiamo tutti una famiglia in Uruguay. Mia madre, mia sorella e i miei nipoti, vivono nella stessa casa, comunicano attraverso la finestra. Tutti devono indossare guanti e maschere senza preoccuparsi delle risatine degli altri. Mi prendo cura della mia famiglia. Qui la vita è a rischio. Non sarà a causa del calore che il virus avrà meno forza”.