Il presidente del Torino ha sempre espresso il suo parere contrario alla ripresa delle ostilità. Ma, dopo il comunicato sindacale dei giornalisti Rcs, sembra aver cambiato idea.
In questo periodo in tanti, soprattutto alcuni politici, sembrano avere le idee confuse circa l’essere o meno favorevoli alla ripresa della Serie A. Lo stesso dicasi per tanti presidenti del massimo campionato, tra cui Urbano Cairo. Il numero 1 del Torino, sempre dichiaratosi contrario a un ritorno in campo per la stagione in corso, ieri ha subito un duro attacco da parte dei suoi dipendenti nelle redazioni del gruppo Rcs, di cui è proprietario.
I giornalisti si erano lamentati, attraverso un comunicato sindacale, dell’atteggiamento del patron, che li ha invitati a netti tagli agli stipendi, nonché del suo continuo spingere la Figc a ripensare circa un’eventuale ripartenza.
Nota ufficiale alla quale Cairo ha voluto replicare stamattina, ammorbidendo la sua posizione ed aprendo a soluzioni mai prese in considerazione prima: “L’Editore è il primo a volere la riapertura del campionato di serie A, proprio perché consapevole, più di ogni altro, dell’importanza che avrebbe per i contenuti della Gazzetta dello Sport e, quindi, per le sue vendite. Riapertura che deve però avvenire nel rispetto della sicurezza e della tutela della salute, capisaldi irrinunciabili in una pandemia che ha fatto migliaia di vittime. È avvilente che non sia apprezzata l’attenzione alla salute dei cittadini quando è ovvio che l’interesse editoriale sarebbe quello di ricominciare a giocare”.