L’ex calciatore giallorosso parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) della possibile ripresa degli allenamenti e del campionato e del momento storico che sta vivendo il mondo dello sport, con l’obiettivo di cambiare le regole.
GIORNI DECISIVI PER LA RIPRESA. “La settimana in corso potrebbe essere determinante per la ripresa del campionato di serie A. L’odierna riunione di Lega, in videoconferenza, e quella di domani tra il ministro Spadafora, la Figc, le Leghe, i rappresentanti degli arbitri e dei calciatori, serviranno a comprendere meglio le prospettive, fermo restando che sarebbe importante che si giungesse ad uniformare le decisioni in tutta Europa, tramite l’Uefa. È troppo importante che il calcio riparta, ma è innegabile che i punti interrogativi sul tappeto siano ancora tanti e che sia indispensabile innanzitutto tutelare la salute».
IMPORTANTE RIPARTIRE. “Sarebbe fondamentale ripartire, soprattutto per due motivi. Il primo è di natura economica e riguarda lo stesso movimento, ma anche il sistema Italia. Il secondo è legato al fatto che, qualora non si andasse sino in fondo, qualunque scelta dovesse essere operata per giungere ad un verdetto nei vari tornei, finirebbe col penalizzare più di una società, portando a numerosi ricorsi, che farebbero male al calcio stesso. Se non si potrà giocare più, auspico una soluzione legislativa che eviti le carte bollate».
URGONO NUOVE REGOLE. «Siamo in presenza di una situazione traumatica. Spero che venga sfruttata per una rifondazione che tenga conto anche delle categorie inferiori e della sostenibilità del sistema, che va moralizzato, con una vera e propria lotta al razzismo ed alle discriminazioni territoriali. Ma servirà pure un ridimensionamento dei costi dei “cartellini” e degli ingaggi. Servirebbe, inoltre, una più equa ripartizione delle risorse sulle quali la A può contare grazie ai diritti televisivi. C’è poi il problema dei format dei campionati. Venti squadre in massima serie sono troppe, ma il medesimo discorso vale per le sessanta formazioni previste in C. I format dei tornei andranno ripensati”.
LECCE DI OGGI. «L’amico e collega Saverio Sticchi Damiani si è dimostrato un presidente in gamba. Ha riportato la compagine salentina in A, con gli altri componenti del suo gruppo, ma lo ha fatto con lungimiranza e rispettando i parametri economici, cosa che non è affatto scontata in Italia e che va quindi considerata un autentico fiore all’occhiello. Sul fronte tecnico, Fabio Liverani, con il quale ho giocato nella Lazio, ha confermato di essere un allenatore emergente, preparato ed abile. Il trainer romano, con le sue idee, è riuscito a fare esprimere bene il proprio team in A, come già aveva fatto in B, creando un gruppo dal buon profilo tecnico. Da ex, spero che il Lecce conquisti la permanenza e penso che possa riuscirci».