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La Lega Serie A scrive a Conte. Gravina: “Amareggiato dall’oscurantismo…”

L’organo rappresentativo delle società della massima serie chiede l’interlocuzione con Palazzo Chigi. I toni della missiva, tutt’altro che teneri, ritengono inadeguato il Ministero dello Sport

La Lega Serie A cerca di coinvolgere direttamente Giuseppe Conte, scavalcando Vincenzo Spadafora. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, propiziando l’azione decisa delle compagini, è racchiusa nelle dichiarazioni più recenti del ministro allo sport, proferite tra ieri e oggi (LEGGI QUI). Secondo via Rosellini, Spadafora si è preso la scena del momento intervenendo già domenica sera per cambiare le carte in tavola sistemate dai precedenti accordi a discapito del calcio.

LE RAGIONI. Nelle parole pronunciate dal ministro, che riceverà comunque la lettera per conoscenza al pari del Ministro alla Salute Speranza, le compagini hanno percepito una quasi totale chiusura all’evenienza della ripresa del massimo torneo. Il differimento dell’apertura agli allenamenti per gli sport di squadra ha fatto così andare su tutte le furie la Lega Serie A, che ha optato per quest’azzardo, i cui risultati saranno tutti da vedere.

Gabriele Gravina, numero uno della Figc, ha parlato del suo pensiero sul futuro del calcio italiano oggi fermo a causa del Covid-19. In questo bailamme, il numero 1 del calcio cerca di mantenere il ruolo di mediatore ma anch’egli esprime preoccupazione per l’analisi del problema, che va ovviamente al di là dell’aspetto strettamente sportivo, fatta dalle istituzioni preposte.

RISPETTO PER LA SALUTE MA…Il calcio muove degli interessi economici incredibili, ma è anche un fenomeno sociale di eccezionale rilevanza. Per evitare di correre rischi, anche il calcio dovrebbe aspettare il vaccino. Ma, ascoltando gli scienziati, dovremmo aspettare la primavera del 2021. Poi un altro anno per essere acquistabile nelle farmacie”.

PREVALE IL RAMMARICO. “Sono amareggiato nel dover assistere e contrastare questo oscurantismo verso il calcio. È se ci fosse apatia e disinteresse per un mondo che ogni weekend coinvolge 14 milioni di persone, 12 diversi settori merceologici, produttore di ricchezza nel nostro paese, che fa sognare, che dà speranza, che coniuga intelligenza creativa con la passione civile dei nostri cittadini, la cosa mi rattrista. Se ci fossero condizioni oggettive allora alzerei le mani, ma non è questo il caso. Io comunque mi devo rimettere alla decisione del comitato tecnico scientifico. Annullare un mondo così importante però mi farebbe provare grande amarezza”.

DIVERSI ORIENTAMENTI. Figc e Lega hanno lo stesso obiettivo da raggiungere, la conclusione del campionato, ma le strategie per raggiungerlo sono ben diverse. La diplomazia dell’organo presieduto da Gravina cozza con l’azione decisa promossa dalla Lega Serie A. In ogni caso, ci si augura che tra le parti si possa giungere a un punto d’incontro. La piccola buona notizia sul fronte comune è il lavoro già iniziato dalla Commissione medica della Figc al fine di adattare il protocollo sanitario alle indicazioni di rettifica fornite dalla Federazione Medici Sportivi.

COESIONE CON L’AIC. Le dichiarazioni pubbliche di Spadafora, che di fatto hanno escluso gli sport di squadra dalle riprese immediate degli allenamenti, hanno, diciamo, riunito anche un’altra parte del mondo calcio. Contro la visione del ministro si è espressa anche l’Associazione Italiana Calciatori. Suona strano vedere Lega e AIC allineate dopo i forti scontri delle scorse settimane sulla questione stipendi. Damiano Tommasi, intervistato oggi dalla Gazzetta dello Sport, ha detto che “non troviamo un senso alla decisione del Governo. Per il calciatore il ritorno ad una adeguata forma atletica è necessario”. “Le criticità per la ripresa sono tante, ma secondo la nostra agenda si parlerebbe del 13 giugno. Riprendere il torneo ha anche un senso sociale per il paese. I rischi collettivi? Ci sono, ma il protocollo sanitario sta per essere rivisto e ci sarà chiarezza”

 

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Requenzino
Requenzino
4 anni fa

Maledetti interessi economici, ad oggi in due mesi sono morte 27500 persone, tante quante ne può contenere il Via Del Mare, c’è il rischio di dare al virus la possibilità di continuare ad uccidere ancora e questi pur di non perdere soldi vorrebbero condannare a morte chissà quanti di noi. Basta perdio, basta fatela finita.

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