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GdM – Di Somma ricorda la stagione 1971-72: “Eravamo una buona squadra ma, dopo un duello avvincente, in B andò il Brindisi”

L’ex difensore parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) e ricorda quel campionato di C dove i giallorossi battagliarono contro il Brindisi.

Nella stagione 1971/1972 il Lecce militava in C e lottava per il salto tra i cadetti con i “cugini” del Brindisi. Il 30 aprile 1972, così come ricorda La Gazzetta del Mezzogiorno, i giallorossi ospitarono il Matera nella 31esima di 38 giornate. La squadra salentina, all’epoca allenata dal tecnico modenese Giuseppe Corradi, si impose per 2-1 ed i due gol furono firmati da Angelo Basili e da Giuseppe Materazzi. In campo, con il Lecce, c’era proprio Salvatore Di Somma, per anni bandiera giallorossa, ed oggi direttore sportivo dell’Avellino, in C.

RICORDI DI QUELLA PARTITA. «I lucani erano diretti dal barese Chiricallo, che in seguito sarebbe approdato nel Salento, come del resto i calciatori Loprieno e Mayer, mentre Mellina aveva già militato con la società leccese e vi avrebbe fatto ritorno nel 1972/1973. Inoltre, con il Matera era in campo Boccolini, brindisino che, appese le scarpe al chiodo, è diventato un bravo tecnico, e Veneranda, che mi ha poi guidato da allenatore nell’Avellino, all’inizio degli anni ottanta».

IL LECCE ERA UNA BUONA SQUADRA. «C’eravamo io, il compianto Lorusso e Materazzi, Basili, che era un attaccante di razza, il classico uomo da area di rigore, dalla notevole stazza fisica. Fiaschi, seconda punta, che avrebbe giocato in A con il Verona. L’espertissimo capitano Cesana, centrocampista che abbinava quantità e qualità. L’altro centrocampista Piero Giagnoni, detto “capi te sugu”, per il colore rosso della sua capigliatura. Era il fratello di Gustavo Giagnoni, di gran lunga più noto, trainer in A ed in B tra la fine degli anni sessanta e l’inizio dei novanta».

IN B CI ANDO’ IL BRINDISI. «Lo dirigeva il brasiliano Vinicio, soprannominato “O’Lione”. In campo, per citare solo alcuni nomi, annoverava calciatori del calibro di Renna e Sensibile, grandi ex del Lecce, che successivamente sarebbero tornati in giallorosso con altri ruoli, come La Palma, che dal 1978 al 1980 avrebbe militato nel sodalizio leccese, come Cantarelli. Fu un duello avvincente, che premiò i bianco-azzurri. In quegli anni il torneo di serie C era di altissimo livello ed alcuni team, fatti i debiti paragoni tra le due diverse epoche, oggi avrebbero fatto una degna figura in B”.

STOP FORZATO. «La situazione è complicata. Si farà il possibile, a tutti i livelli, per portare a termine la serie A, purtroppo correndo qualche rischio. Se così non fosse ci sarebbero problemi ingenti di natura economica, ma soprattutto il caos per quel che riguarda tutte le decisioni concernenti i verdetti perché, qualunque scelta dovesse essere operata, ci sarebbero parecchi club scontenti e fioccherebbero i ricorsi. Forse hanno una chance di ripartire anche i cadetti, ma non la C perché non dispone delle risorse necessarie per adeguarsi alle prescrizioni dei protocolli».

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