Il presidente giallorosso ha parlato al Tgr Puglia circa i temi strettamente inerenti ripresa del calcio e universo Lecce.
SISTEMA CALCIO. “Il Lecce fa parte di una Lega e siamo disponibili, anche se lo stato d’animo è particolare e manca l’entusiasmo di ripartire, ma se serve, si fa. Si tratta di dimostrare senso di responsabilità, visto che il calcio è un comparto che genera una contribuzione fiscale per lo Stato di oltre un miliardo”.
ALLENAMENTI. “Poiché il Sassuolo da domani sarà la prima squadra a ricominciare gli allenamenti, ieri abbiamo presentato istanza al governatore Emiliano in cui chiediamo di poter utilizzare le nostre strutture. Vorremmo far allenare individualmente e spontaneamente quei calciatori che vorranno recarsi lì di propria iniziativa non per riprendere l’attività come club, ma per proprio conto”.
CONTRATTI E PRESTITI. “Se si dovesse ripartire, quella sarà la prima questione da chiarire giuridicamente, dopo quella sanitaria che è predominante. È infatti impensabile che il campionato possa ripartire senza prima sapere che cosa succederà degli accordi economici in scadenza o per fine prestito o per fine contratto a quella data. Allo stesso tempo, sono certo che non sarebbe un campionato normale, ma da finire solo per una logica di pura responsabilità e serietà verso il sistema. Giocare senza pubblico la dice già tutta sul piano dello spettacolo in tono minore”.
NO RETROCESSIONE A TAVOLINO. “Non vedo alcun argomento giuridico, logico o relativo al piano sportivo per pensare che la stagione si possa concludere in maniera diversa dalla permanenza in Serie A. Il Lecce stava disputando un campionato strepitoso, con ancora tutti gli scontri diretti contro formazioni di medio e bassa classifica da disputare, ma che non si sono potuti giocare ma non per colpa di qualcuno”.