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Sticchi: “Contrasti Governo-calcio? Si rischiano guai seri. Lecce in B? Non c’è alcun fondamento”

Il presidente giallorosso, ospite della rubrica “A tu per tu” di Tmw, ha commentato lo stato dei fatti nel mondo calcio nel giorno dell’apertura della fase 2 del contenimento dell’emergenza coronavirus.

Ecco le parole raccolte dall’intervista condotta da Alessio Alaimo.

QUOTIDIANITA’. “La quarantena? Lavoro sempre, ho un impegno che va ben oltre le ore lavorative. Faccio giusto in tempo a guardare la fine dei film con mia moglie, ovviamente non ci capisco nulla perché l’ultima mezz’ora i giochi sono fatti”.

COMPATTEZZA E DESIDERI DI RIPRENDERE. “La Lega è compatta, vogliamo riprendere in sicurezza. L’unica soluzione per evitare un disastro finanziario e una serie di ricorsi è riprendere a giocare. Se ci sono le condizioni di temporeggiare e aspettare che da un punto di vista sanitario si possano aprire nuovi scenari, sarebbe giusto riprendere. Se lo scenario non dovesse migliorare con la riapertura la ripresa sarebbe complicata e comporterebbe una serie di problemi non di poco conto”.

L’OK AGLI ALLENAMENTI INDIVIDUALI DEI CALCIATORI. “È un piccolo ritorno alla normalità, ma non indicativo. Questo è trattare i calciatori allo stesso modo dei cittadini che possono fare jogging”.

LA CLASSIFICA IN CASO DI STOP. “Il Lecce retrocesso in B se il campionato fosse sospeso? È impensabile. Sarebbe una scelta priva di fondamento giuridico e merito sportivo. Non è il momento di minacciare ricorsi e diffide con la gente che muore. Pensare di fare terrorismo attraverso minacce di ricorsi è l’ultima cosa che voglio fare. Ma non c’è alcun fondamento che possa permettere la retrocessione del Lecce. Sarebbe fuori da ogni logica. E chi pensa di potersi avvantaggiare da una situazione del genere in questo momento specula sul Covid-19”.

COSA SUCCEDERA’. “Non mi azzardo a fare previsioni, è difficile. Se dovessimo ripartire ci faremmo trovare pronti. Ma non mi faccio più domande. Ho letto spesso di contrasti sulla ripresa. Non è il momento. Se il Governo ha utilizzato un atteggiamento prudente evidentemente non si è arrivati ad un punto sul protocollo sanitario. Questo deve essere uno stimolo per migliorare il protocollo e raggiungere un equilibrio”.

PARERE PERSONALE. “Credo alla ripresa. Ma con equilibrio. Anche rispetto alle mie attività oltre il calcio, non è che avessi tutta questa voglia di riprendere. Ma non mi sono fermato un attimo, per senso di responsabilità. Ripartiamo, con responsabilità e non solo per la voglia di giocare. Il calcio genera un introito notevole per il Paese, se vogliamo ripartire è per responsabilità verso tutto il sistema. La voglia di giocare invece, magari, la ritroveremo più avanti”.

CALCIOMERCATO. “Ne usciremo ridimensionati. Le pazzie, gli eccessi e i numeri di una volta non li vedremo più. Il prossimo dovrà essere un anno di ridimensionamento. Un anno in cui si darà più spazio ai giovani del vivaio”.

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Robertino
Robertino
4 anni fa

Grande presidente

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