Nato il 4 maggio 1983 a Montevideo, il centrocampista uruguaiano compie oggi 37 anni. Arrivato al Lecce nell’estate del 2010, ha collezionato 37 presenze mettendo a segno tre reti nelle sue due stagioni leccesi.
Giornata speciale per uno degli interpreti dell’ultima salvezza nella massima serie. Carlos Grossmuller, tornato in patria e ancora in attività al Danubio, fu una delle pedine più usate in mediana da Gigi De Canio. Arrivato da svincolato dopo la chiusura dell’esperienza allo Schalke 04, dove nel 2007/2008 disputò da titolare la Champions League per poi ridimensionare le proprie ambizioni a causa di un brutto infortunio.
Prima di arrivare a Lecce, Grossmuller disputò uno spezzone di campionato al Danubio, dove milita oggi. Elemento dal piede educatissimo ma dal passo compassato, ha realizzato il primo gol salentino nella storica vittoria dell’Olimpico sulla Lazio. Il rocambolesco 1-2 al 72′ regalò una delle prime soddisfazioni dell’inversione di rotta al Lecce poi salvo sul campo dopo il derby vinto a Bari.
L’anno dopo, debuttò con gol nello 0-2 a Bologna, vittoria illusoria sotto la gestione Di Francesco. Appartenente al periodo del tecnico abruzzese fu anche il terzo e ultimo gol, un tocco morbido nel famoso Lecce-Milan 3-4 dove i padroni subirono la rimonta sotto i colpi di Boateng e Yepes. Infine, sotto la gestione Cosmi (6 caps), Grossmuller fu un rincalzo utilizzato perlopiù a gara in corso.
Nella giornata di ieri, Javier Ernesto Chevanton ha voluto fare gli auguri via social al centrocampista. I due sono stati entrambi prodotti del settore giovanile del Danubio. Cheva ha poi ritrovato Grossmuller nel 2010/2011, all’alba della sua seconda esperienza da calciatore del Lecce.
Questo il pensiero dell’ex 19 giallorosso:”Buon compleanno, compagno straordinario. Giocatore con una classe come pochi altri. E’ un fan del Danubio sin da ragazzo e lo ha sempre mostrato mostrando il suo desiderio indossare nuovamente la bellissima maglietta della nostra squadra. (…) Continua a riempire di gioia tutti i fan del Danubio e noi che siamo nati nel club.”
