Nessuna decisione è stata presa dopo il faccia a faccia tra il Comitato tecnico-scientifico e gli esperti della Figc. Per ora si prosegue con gli allenamenti individuali
Quella di ieri doveva e poteva essere la giornata delle decisioni e invece è stata solo l’ennesima puntata conclusa con un nulla di fatto. Il calcio italiano ha guardato con grande attenzione all’incontro in programma tra il Comitato tecnico-scientifico del Governo e la delegazione della Federcalcio che ha stilato il famoso protocollo. Ci si aspettava delle risposte in merito alla ripresa del campionato, ma è arrivata solo la conferma della linea tracciata, con allenamenti individuali in questi giorni e ripresa di quelli di gruppo (probabilmente) dal 18 maggio.
La notizia della positività al coronavirus di sei membri della Fiorentina e quattro della Sampdoria non ha migliorato lo scenario, ma a preoccupare è la mancanza di tamponi per verificare le condizioni dei calciatori, soprattutto in alcune zone d’Italia.
Gli altri nodi che non sono stati sciolti sono quelli relativi a come trattare i nuovi positivi (mettere in quarantena i singoli o l’intera squadra?) e la copertura assicurativa che sarebbe necessaria applicare, visto che la positività per Covid-19 è considerata dall’Inail un vero e proprio infortunio sul lavoro.
C’è da aggiungere, così come riportato da Il Corriere della Sera, che il CTS ha bocciato la proposta della FIGC di adottare il modello tedesco con positività solo del contagiato. Il CTS, infatti vuole la quarantena per chi ha contratto il virus e per tutti quelli che sono stati a contatto col soggetto infettato.
Il Comitato tecnico-scientifico, ora, effettuerà altre valutazioni, si confronterà col ministro della salute, Roberto Speranza, con quello dello sport, Vincenzo Spadafora e poi forse avremo qualche certezza in più.