L’ex centrocampista giallorosso parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) di Lecce-Milan in programma lunedì prossimo.
MILAN DI OGGI. «Ho visto all’opera il Milan nella semifinale di ritorno della Coppa Italia, disputata contro la Juventus. Ebbene, pur avendo giocato con un uomo in meno per buona parte del match, ha affrontato i bianconeri campioni d’Italia a viso aperto, dimostrando equilibrio. Insomma, per il Lecce, l’impegno di lunedì prossimo si preannuncia assai delicato. Per riuscire a centrare un risultato positivo, utile a muovere la classifica, i giallorossi dovranno disputare un grande incontro, puntando sul cuore e sulla determinazione, le armi che le piccole squadre devono necessariamente mettere in mostra quando se la vedono con le big».
PICCOLO VANTAGGIO. «Il Milan avrà anche il piccolo vantaggio di avere già rotto il ghiaccio. I rossoneri sono scesi in campo contro la Juventus, riprendendo il discorso interrotto l’8 marzo, prima dello stop del torneo durato circa tre mesi, mentre il Lecce lo farà solo lunedì e dovrà cercare di trovare immediatamente le giuste coordinate».
LECCE DI OGGI. «L’undici allenato da Liverani mi piace, in quanto non rinuncia mai a proporre calcio. Entrambi i complessi hanno una identità ben precisa e proveranno ad imporla. Questa filosofia dovrebbe portare ad una partita a tratti spettacolare. Fermo restando che la condizione dei calciatori non è al top e ci saranno diverse pause».
L’EX LAPADULA. “L’ho allenato a Ravenna, nella seconda fase del campionato di C 2010/2011, quando ero il vice di Leonardo Rossi. Lui è un lottatore, uno di quei giocatori che non mollano mai e che, anche per questo, piacciono ai tifosi. Si rivelò determinante in quanto, proprio all’ultimo minuto del match di ritorno dei play out contro il SudTirol, credendoci sino in fondo, ci permise di spuntarla per 2-1, procurandosi un calcio di rigore, che portò anche all’espulsione del portiere avversario. Sono certo che ci terrà particolarmente a fare bene contro i rossoneri».
RICORDI DI PARTITE CONTRO IL MILAN. «Ricordo bene la prima delle due gare, che ha avuto un andamento rocambolesco. Sbloccammo il risultato con Lucarelli, su rigore, ma Bierhoff e Shevchenko ribaltarono la situazione. Noi facemmo altrettanto con Vugrinec e Savino, ma, al 90′, su una palla inattiva, Kaladze ci beffò, sfruttando un nostro errore in marcatura, e pareggiò. Una grande amarezza, in quanto eravamo ad un passo dall’impresa. All’epoca, i rossoneri lottavano ai vertici e disponevano di calciatori di altissimo livello. Il gap con il Lecce era enorme ed un pari era risultato lusinghiero».
