
Undici mesi sono un’eternità nel calcio, ma le stranezze legate alle implicazioni sportive dell’emergenza Covid-19 fanno sì che stiamo ancora a commentare una stagione senza verdetti.
Da undici mesi i tifosi del Lecce si aspettano il primo acuto completo di Khouma Babacar, che domani sarà l’unica punta a disposizione di Liverani in una partita per lui particolare. Il Sassuolo è infatti il club proprietario del cartellino, ceduto in prestito ai giallorossi.
Al Mapei Stadium di Reggio Emilia, il Lecce sfiderà gli emiliani, la squadra che ha speso in totale 10 milioni per rilevarlo dalla Fiorentina nella speranza di dargli una continuità da punta di livello superiore, caratteristica assaggiata soltanto a tratti e per spezzoni nella lunga militanza alla Fiorentina. Babacar arrivò al Sassuolo per volere di Beppe Iachini, ironia della sorte oggi tecnico viola,
La stagione e mezzo in neroverde però non è andata esattamente come si sperava. Babacar ha trovato continuità d’impiego solo sotto il tecnico di Ascoli Piceno. L’arrivo di Roberto De Zerbi e i dettami del suo calcio sembrano propizi per il definitivo lancio, ma la fiammata non arriva neanche dopo l’addio di Kevin-Prince Boateng.
A dicembre 2018 De Zerbi dichiarava su Babacar: “ È un giocatore che ha il potenziale per fare 20 gol in Serie A e vorrei che non li facesse da un’altra parte con un altro allenatore, se dovesse succedere tra due anni non mi sorprenderei… Sarà fatto di tutto per aiutarlo, poi il primo passo spetta a lui”.
Babacar però non soddisfa le richieste di De Zerbi: creare spazi per gli inserimenti dei centrocampisti e saper dialogare palla a terra con i compagni, le qualità che spiccavano nel Boa. Tantissime sostituzioni quando Baba parte da titolare, quasi sempre e, dopo l’addio di Boateng, quattro titolarità consecutive senza incidere.
A marzo, il diplomatico allenatore parla ancora di svolta per Babacar, definito poi “Intristito per non aver trovato la via del gol dopo tutte le responsabilità cadutegli addosso”.
I fatti poi prendono una piega ben chiara. Il senegalese si ferma a sette gol stagionali e passa un’estate da “esodato” in quanto fuori dal progetto De Zerbi. Allenamenti nel minigruppo con, tra gli altri, Dell’Orco e Magnani, e la speranza di una nuova chance, che arriva a Lecce dopo il mancato accordo con la Spal del maestro Semplici, suo tecnico nelle giovanili della Fiorentina.
La stagione a Lecce, destinazione accettata solo nel finale di calciomercato, è deludente anche a causa di qualche malanno fisico. Due gol, il rigore sbagliato e poi trasformato a San Siro contro il Milan, e in casa contro il Bologna.
Tante aspettative su di lui, scommessa di Meluso dopo il tormentone Yilmaz, e anche crocevia non sfruttati, su tutti l’errore su rigore contro la Lazio da cui si è originato il torto arbitrale sul gol di Lapadula. Ma non solo. Il gol annullato con il Bologna e la terrificante traversa colta da distanza siderale con l’Udinese. Deludente sì, ma anche sfortunato.
Nel post-lockdown, Babacar si presenta bene, ma la caviglia dolorante lo frena ancora. Guai per l’attacco del Lecce, che per un problema simile deve rinunciare a Lapadula. Nello scontro diretto con la Sampdoria ha stretto ancora i denti, entrando in campo nei secondi 45′ per dare soluzioni offensive. Zero occasioni da gol e sconfitta contro la coppia di centrali Yoshida-Colley, ma nulla ancora è definitivo. Babacar, il Lecce attende ancora i tuoi gol. Basta una scintilla per infuocare ancor di più un caldissimo finale di campionato.
