Il difensore del Lecce racconta il difficile periodo vissuto in queste settimana a causa di un’infezione che lo ha tenuto lontano dai campi. Oltre il racconto dei fatti, dai sintomi ai vari esami fatti, c’è un ringraziamento particolare per un tifoso del Lecce.
IL PEGGIO E’ PASSATO. “Sto meglio, sono in fase di ripresa, i sintomi stanno scomparendo. Sono rientrato a Lecce per iniziare un programma di recupero per mettermi il prima possibile”.
POST JUVE. “Dopo la partita con la Juventus, in tarda notte sono andato a letto e dopo 2 ore avevo febbre, brividi di freddo e mal di testa. La mattina, preoccupato visto anche il periodo, ho chiamato il dottore per paura del Covid anche. E’ venuto a visitarmi, ho iniziato una terapia farmacologica mentre i tamponi e i test sono risultati negativi. Da quel punto di vista ero abbastanza tranquillo, ma la sicurezza era doverosa”.
PEGGIORAMENTI. “I sintomi sono continuati comunque anche dopo i farmaci per 4 giorni. Cercavo di stare meglio con antidolorifici e ghiaccio e dopo il quarto giorno mi ha visitato il dottor Tundo dell’ospedale di Galatina. Ha deciso di ricoverarmi per fare degli esami e dei controlli che anche lì hanno dato esito negativo”.
TRASFERIMENTO A PADOVA. “Sono stato ricoverato per 6 giorni per poi farmi trasferire a Padova, al reparto malattie infettive, soprasseduto dalla prof.ssa Cattelan. Lì, avendo i laboratori, ho fatto delle analisi con i risultati più immediati. Fino a ieri avevo negatività su tutto, si è escluso tutto, dalle cose più classiche alle cose peggiori. Rimanevamo col dubbio”.
VERDETTO. “Nella giornata di ieri sono venuti fuori dei risultati. L’infezione dovrebbe essere stata causata da una zanzara tropicale. Non posso dire il nome perché dobbiamo ancora avere conferme. Appena avremo i risultati scopriremo l’identikit dell’aggressore, ma abbiamo certezza di quello che è successo. Ora riprendo forze, da 4-5 giorni i sintomi sono passati”.
DA SOLO. “Vivere questo periodo senza gli affetti era difficile, ma ero tranquillo perché non sapevamo cosa stesse succedendo, dall’altra parte non potevo essere un pericolo per loro. Da quello che si stava verificando non era un’infezione trasmissibile. Era un qualcosa di virale trasportato da un vettore. Finché non c’erano certezze, siamo rimasti nel limbo”.
VICINANZA DEI TIFOSI. “Fa molto piacere perché si riesce a dare il giusto valore alle cose. In particolare, ho il messaggio di un ragazzo di 28 anni. Mi è molto piaciuto. Cosa ha scritto? Diceva che anche lui per ragioni personali era costretto a fare avanti e indietro dagli ospedali, a maggior ragione quando non si sa cosa si ha. Nella preghiera mi ha ricordato e quando si hanno notizie frammentarie e confuse avevo bisogno anche di questa vicinanza. Aiuta. Aiuta non solo in maniera astratta, anche in maniera concreta”.
STATO D’ANIMO. “Il problema che ho vissuto? Spero che mi cambi in meglio. Ora guardo in un modo diverso i miei figli e mia moglie. Le cose importanti si comprendono nei momenti difficili”
Tanti Auguri di buona guarigione.