Ai taccuini del Nuovo Quotidiano di Puglia, l’ex attaccante uruguaiano, che non nasconde il sogno di allenare una formazione giovanile del Lecce, ha parlato di Pantaleo Corvino.
“Gli sono grato, è stato lui a scoprirmi quando avevo solo 19 anni, devo a lui la mia carriera. Per me è stato tutto. Mi ha preso come un nipote, un figlio. Si faceva rispettare. Se facevi qualcosa che non gli garbava ti convocava in società e lo dovevi sentire. Ha orizzonti lontani. Il fatto di tornare a Lecce sarà un ‘plus’ per lui e per il calcio leccese”