Era il 13 ottobre 1976 e l’undici di Renna fece sua la Coppa Italo-Inglese Semiprofessionisti grazie ad un poker allo Scarborough al Via del Mare.
Tra i tanti anniversari in ricordo di vecchi trionfi ed importanti date relative all’universo giallorosso, quello ricorrente oggi non sarà il più celebre o prestigioso, ma è sicuramente tra i più particolari. 44 anni fa il Lecce sollevava al cielo il suo unico trofeo internazionale: la Coppa Italo-Inglese Semiprofessionisti. Niente musichetta della Champions o ribalta continentale, ma comunque una vittoria che ha rimpinguato il palmares del club salentino e che gli ha permesso di farsi conoscere per la prima volta fuori dai confini nazionali. E, soprattutto, una storia che vale la pena di essere ricordata.
La Coppa Italo-Inglese Semiprofessionisti nacque nel 1975 dall’idea di confrontare in una finale di andata e ritorno i vincitori rispettivamente della Coppa Italia di Serie C, all’epoca categoria semipro, e quelli della Football Conference inglese. Quest’ultima, corrispondente all’attuale National League, era il primo livello di calcio non completamente professionistico d’oltremanica. Tale competizione tra leghe non ebbe, a dirla tutta, grande fortuna: due sole le edizioni, la prima con successo del Wycombe sul Monza e la seconda, appunto, culminata nel trionfo giallorosso.
Il Lecce di Mimmo Renna era reduce da una stagione straordinaria, culminata in vittoria del campionato di Serie C, con annessa promozione in Serie B, e nel bis del successo in Coppa Italia di categoria. Successo che gli consentì, tra il 29 settembre ed il 13 ottobre 1976, di giocarsi la ribalta internazionale con il lo Scarborough Athletic Football Club. Un club piccolo di una città del nord-est dell’Inghilterra nota nel suo Paese per la famosa canzone di Simon and Garfunkel “Scarborough fair”, ma non certo per il calcio.
I granata riuscirono comunque, nella stagione precedente, ad ottenere la vittoria della Football Conference, con agognato passaggio in Fourth Division (l’attuale Football League Two). Presentandosi poi alla sfida con il Lecce di fine settembre con entusiasmo e voglia di vincere ancora. Che, unite a qualità e gioco rude tipico del calcio inglese anni ’70, portarono al successo nella gara d’andata: 1-0, con gol decisivo di Dunn al 13′.
Il Lecce doveva giocarsi quindi tutto nel ritorno, puntando sulla spinta del Via del Mare. E, naturalmente, sulla spinta offensiva di un attacco che in terra d’Albione non era riuscito a sfondare, ma che travolse gli inglesi in casa propria. Scarborough che tentò di resistere e ribattere colpo su colpo, finendo stretto dalla morsa di Cannito e compagni fino a farsi male da solo. Ed infatti un autogol di Deere al 66′ portò la disputa ai supplementari. Extra-time in cui si scatenò la furia del bomber giallorosso Montenegro, autore tra il 101′ ed il 115′ di ben tre reti. Poker finale e trionfo giallorosso in quello che è stato il primo, e finora unico, trionfo internazionale della storia del Lecce.
Così le due squadre in campo dall’inizio nel match di ritorno del 13 ottobre:
Lecce: Nardin, Zagano, Pezzella, Mayer, Loprieno, De Pasquale, Sartori, Biondi, Loddi, Cannito, Montenegro
Scarborough: Hobby, Fountain, Marshall, Dunn H., Ayre, Deere, Dunn A. H., Dennis, Woodall, Abbey, Dale
La locandina del match d’andata:
L’articolo in foto da quale giornale è stato preso?
Portiere Nardin, morto da poco, non Nardi
Ovviamente, errore di battitura. Grazie della segnalazione.
Graziei di aver fatto conoscere questa storia anche a noi più giovani!
Che storie magiche