Il capitano del Lecce ha realizzato un’inedita intervista, apparsa sulle colonne de Il giallorosso. A porgli le domande non è stato un giornalista, bensì Emmanuele Petruzzi, presidente del Lecce Club Sannicola, intitolato proprio a Marco Mancosu.

UOMO-SIMBOLO CON CORINI. “Essere considerato uomo simbolo di questa squadra è un orgoglio per me e, visto questo inizio di stagione, assume ancor di più un valore aggiunto. Con il mister va molto bene! Lui è una persona che ci mette tanto entusiasmo e soprattutto è impeccabile nel suo lavoro, sempre molto professionale, ti fa pensare solo al campo; stiamo cercando tutti insieme di lavorare al fine di dare il massimo ognuno nel proprio settore: dalla società a noi giocatori”.

IL SALENTO. “Chiudere la carriera in un posto dove si è fatto questo tipo di percorso credo sia una cosa che chiunque desideri e, nello specifico, qui ho trovato una terra molto simile alla mia Sardegna. Ormai ho un legame indissolubile con i tifosi salentini. Ciò che è stato fatto è storia e nessuno potrà mai cancellarlo. Comunque, adesso penso solo a fare bene come capitano e calciatore poi per il fine carriera spero avvenga un po’ più in là perché significherà che ancora avrò qualcosa da dire e da dare in campo”.

LECCE CITTA’ ADOTTIVA. “Eh sì, mia moglie si trova alla grande e mia figlia ormai parla con accento leccese… Il legame che si è creato tra territorio, squadra e tifosi è entrato dentro il nostro vivere la quotidianità come veri salentini”.

LEADER DI UN’EPOCA. “Sì, ma questo è inevitabile stando qui ormai da cinque anni. Sono contento di avere questa responsabilità e di continuare a fare bene; essere affiancato a certi nomi mi riempie di orgoglio. Io ho un carattere molto riservato, quindi tendo a non mostrare determinati atteggiamenti, ma sono davvero felice di tutto questo. Stare nel cuore dei tifosi mi porta ad affrontare la fatica con una marcia in più e mi fa affrontare in maniera più serena alcuni periodi non proprio positivi”.

PENSIERO PER IL LECCE CLUB A LUI DEDICATO. “È stato bello lo scorso anno quando mi è stato intitolato per la prima volta un club. Venivamo da due promozioni di fila e l’entusiasmo della gente mi stava davvero travolgendo. Tramite te sento spesso i ragazzi e mi aggiornate su i vostri appuntamenti e mi fate sentire uno di voi. Leggere in Curva Sud il vostro striscione con il mio nome è qualcosa che mi manca molto. Posso solo dire a tutti i soci della Tana dei Lupi di tenere duro e che, quando potrete tornare a seguire il Lecce, il vostro contributo sarà fondamentale per me e per tutta la squadra. Buon Natale e buon anno nuovo a tutti”.