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Lucarelli racconta la sua promozione in B: “Contento della mia gavetta. Esulto con umiltà e passione dopo le bastonate”

Cristiano Lucarelli è stato l’artefice del dominio della Ternana nel girone C della Lega Pro. Nella lunga conferenza stampa seguita al successo sull’Avellino, allenato dall’altro ex Lecce Piero Braglia, il tecnico ha parlato della vittoria pensando a tutta la sua carriera in panchina. Ecco un estratto delle dichiarazioni riprese da CalcioFere.

“I ringraziamenti vanno fatti ai ragazzi, perché hanno reso la promozione più facile di quella che si pensasse. Ma ringrazio tutto l’ambiente, si vince anche con una grande comunicazione all’esterno. Se sono riuscito a predicare l’umiltà nel preparare le partite, è anche grazie a voi. Qualcuno di altre televisioni, non di Terni, forse ora si ricrederà”. 

Le partite più importanti? La partita all’andata contro la Casertana e la sconfitta di Catanzaro. Sia Cuppone che Carlini ci hanno fatto capire molte cosePoi anche la doppia sfida contro il Bari, quel gol al 95′ di Defendi ha certificato la promozione, questa squadra ha scelto il modo migliore per vincere il campionato. Sono contento di aver creato una mentalità, qualcuno parlava anche di biscotto, ma dopo un minuto eravamo già in vantaggio. Abbiamo una grande mentalità, che ci porta ad affrontare le partite in questo modo. Ho sempre detto che non volevo mai un alibi o una lamentela. Abbiamo 18 punti di vantaggio sulla seconda, oggi la classifica dice che la Ternana ha 81 punti”

“In cuor mio anche da calciatore ho sempre pensato che un giorno sarei venuto a Terni, questi colori mi sono sempre piaciuti, sono abbastanza rari nel mondo del calcio. Sapevo che prima o poi sarei passato da qui, poi c’è anche l’amicizia con Livorno. La famosa busta? Quando si parlava di una possibile flessione fisica, che è arrivata a dicembre tra Vibo Valentia e Turris, noi non l’abbiamo accusata dal punto di vista dei risultati. Il grande cuore dei ragazzi ha fatto sì che facessimo 13 punti su 15”

“Sono contento del mio percorso da allenatore e la mia gavetta. Allenando squadra con 100 spettatori ho potuto sbagliare in serenità. Dopo che ho smesso sono andato ad allenare le giovanili del Parma, poi sono andato in delle piazze magari non troppo esigenti, per sperimentare le mie idee. Poi è arrivato il momento di confrontarmi con piazze importanti come Messina, Catania, Livorno e Terni. La mia esperienza è servita anche nei concetti, nella mentalità da dare alla squadre e la gestione del gruppo. Non sono mai stato invidioso, provo solo ammirazione o ignoro. Volevo cercare di arrivare al massimo cercando di vincere tutti i campionati sul campo, ho fatto le scelte giuste senza bruciare le tappe, ho preso le bastonate quando c’era bisogno. Ci vuole umiltà e tanta passione

“Quest’anno ho avuto la possibilità di cambiare tanti giocatori, avendo una rosa ampia e omogenea. Ho cambiato anche 8-9 uomini e ho dato la giusta fiducia a tutti. I giocatori non sono taxi che sali e scendi a tuo piacimento, ma vanno coccolati e vanno resi importanti. Ho capito che non si deve giocare sempre con 12-13 giocatori, si mostra sfiducia nei confronti di chi non gioca e poi quando lo chiami non puoi pretendere il massimo da lui. Ho voluto per questo due pari ruolo in ogni zona, senza inventarmi soluzioni strane e adattare. Salzano era necessità, penso che possa fare molto bene da esterno perché può sprigionare la sua potenza e la sua resistenza”

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Salvatore Finocchiaro
Salvatore Finocchiaro
3 anni fa

Come mai a Catania con una squadra più forte non sei riuscito

Luca Presicce
Luca Presicce
3 anni fa

Grande Cristiano!!!
??Finalmente hai raccolto ciò che ti sei meritato. ❤❤

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