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Pagato dieci milioni solo tre anni fa, Barreca è a Lecce per ritrovare il treno dei grandi

Il terzino sinistro arriva in giallorosso dal Monaco che ha puntato molto su di lui senza essere ripagato, almeno fino ad oggi. Esperienza, corsa e piede per Baroni.

Antonio Barreca è stato il nome a sorpresa per la corsia mancina del nuovo Lecce di Baroni. Una corsia che sembrava poter essere completa con la coppia giovane Gallo-Vera, ma che ha sentito la necessità di essere rinforzata da un elemento di esperienza e qualità certe per il campionato cadetto. Così dal Monaco è arrivato quest’oggi il classe 1995.

Nato a Torino 26 anni fa, Barreca ha vissuto un’infanzia a forti tinte granata. Già a 7 anni entra in quello che resta uno dei settori giovanili più prolifici di talenti del Belpaese, ed in granata nasce come centrocampista offensivo. Viene arretrato a terzino a ridosso della Primavera, dove riesce a mettere in mostra grande corsa e fisicità da sfruttare sulla corsia difensiva. Guadagna le attenzioni di Ventura, che però non lo fa esordire in prima squadra.

Esordio professionista che è però soltanto rinviato con il passaggio ad un altro granata, quello del Cittadella. In Veneto si mette in mostra come uno degli esterni più promettenti nel panorama giovanile italiano, giocando al suo primo anno da grande 38 presenze e siglando un gol. Il Torino gli concede un’altra stagione cadetta, stavolta a Cagliari: arriva la vittoria del campionato, sebbene non da titolare fisso, ma questo gli basta per diventare un punto fermo per l’Under 21 di Gigi Di Biagio.

Nel 2016/17 il Toro lo reputa pronto per una stagione da protagonista in Serie A e lui si fa trovare prontissimo. L’esordio nel massimo campionato è positivo, i granata lottano per l’Europa e lui è il padrone della fascia sinistra, lasciando il posto solo nelle ultime giornate a campionato di fatto concluso. L’ottima stagione gli regala una maglia anche per l’Euro Under 21 in Polonia, in cui gli Azzurrini si arrendono solo in semifinale alla super-Spagna.

Quello successivo doveva essere l’anno della consacrazione, ma ben quattro problemi muscolari lo tengono ai margini dell’undici titolare. Quando gioca, tuttavia, fa benissimo, e l’essere nel mirino delle big europee è una certezza per lui e per il Torino. Che infatti nell’estate 2018 fa cassa, eccome: 10 milioni sono la cifra che l’ambizioso Monaco del magnate Rybolovlev sborsa per portarlo nel Principato. A inizio stagione il ruolo di terzino sinistro è suo, ma le prestazioni di squadra sono pessimo ed a pagare sono proprio i più giovani, Barreca compreso.

Gioca sempre meno e per ritrovare la titolarità accetta l’opzione del prestito oneroso sulle rive del Tyne, a Newcastle. Dopo quello con la Ligue 1 e con la Champions League (una sola presenza e Monaco ko 0-4 in casa con il Bruges), anche l’impatto con la Premier è da dimenticare. In bianconero giocherà un solo incontro, i quattro minuti all’esordio con il Tottenham. Poi solo tribuna e qualche problemino muscolare.

Per rilanciarsi riecco la Serie A con l’opportunità-Genoa. Il Monaco gli concede un altro prestito qualche chilometro più a est, ma anche stavolta gli acciacchi sembrano dire la loro e ne compromettono l’iniziale utilizzo continuo. Barreca riesce però a riprendersi in tempo per essere gran protagonista nella volata salvezza che il Genoa vince ai danni del Lecce. Proprio contro i giallorossi è titolare nella sfida decisiva di Marassi, in cui gioca 76 minuti.

Il 2019/20 risulta tuttavia essere campionato illusorio quando, prestato nuovamente in Serie A stavolta a Firenze, è mera comparsata. Tre presenze, meno di 90 minuti totali e tantissima panchina in riva all’Arno. Davvero troppo per uno delle sue caratteristiche e potenzialità che, ad oggi, sono rimaste appena assaporate dal grande pubblico. Così a deciso di scendere di categoria per la prima volta da cinque anni, ritrovando quella Serie B che aveva lasciato da campione e da promessa.

Fisicamente strutturato, riesce a coniugare corsa e abilità nello stacco e nel gioco duro e fisico. Ha sempre fatto della spinta e delle capacità al cross le sue armi migliori, come dimostrato soprattutto gli assist ed i traversoni sommati in carriera. In passato si è anche distinto come battitore di calci da fermo, rigorosamente di sinistro. Tutte qualità che ora dovrà cercare di rilanciare in giallorosso, anche per evitare di pendere un altro treno per i grandi.

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AL
AL
2 anni fa

Bravo Arnesano, è esattamente come hai scritto.

vincenzo fiorentino
vincenzo fiorentino
2 anni fa

Burraco portaci in A poi se fallisce ti metteremo a vendere zucchero filato e palloncini.. fuori dallo stadio

AL
AL
2 anni fa

Mentre tu a vendere carta igienica a prescindere dalla categoria

Gianni
Gianni
2 anni fa

Si rilancerà alla grande 👌

Antonio Arnesano
Antonio Arnesano
2 anni fa

Barreca se gioca come sa e’ un lusso per la b e per il lecce come lo e’ calabresi..la societa’ sta dimostrando di avere coraggio a scommettere su profili molto forti ma che cercano un rilancio e nuove motivazioni..questo va apprezzato e non criticato, perche’ e’ un sintomo di consapevolezza delle proprie forze..il messaggio e’ che a lecce si insegna calcio e si aiutano giovani e promesse del calcio a crescere ed essere protagonisti..essere attrattivi e’ un elemento di forza che i soliti ‘analisti seriali’ hanno completamente ignorato (il verbo e’ quello giusto)…

LecceMeraviglia
LecceMeraviglia
2 anni fa

Cedere Gallo sarebbe un grande errore, teniamolo ha ampi margini di crescita sarà un nazionale under 21 il suo cartellino con il tempo aumenterà.
Per il resto Grande Società ottimi acquisti manca solo un centrocampista interno, poi le cessioni ingombranti, dopo di che si volaaaaa….. forza Magico Lecce facci sognare….💛❤

Direttore1982
Direttore1982
2 anni fa

Gallo pero farebbe panca con lui.. certamente la sua valutazione crescerebbe notevolmente se dovesse giocare titolare in under 21

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