Il Giornale di Brescia ha intervistato tre ex allenatori delle rondinelle e propone le loro parole nell’edizione odierna. Ecco quanto dichiarato da Serse Cosmi che ha risposto alle 6 domande.
UN TERZO DI STAGIONE GIA’ INDICATIVO? “Valori attendibili sì, ma non per tutto. Il campionato di Serie B ci ha insegnato spesso che nei finali escono sorprese o grandi rimonte. Chiaro che squadre come Brescia o Lecce stanno confermando le ambizioni che avevano, ma è un campionato che lascia sempre tempo“.
LA SORPRESA E LA DELUSIOONE DEL CAMPIONATO? “Il Pisa non era tra le pronosticate, ma il campo sta dando ragione ai toscani. Non vorrei parlare ancora di delusione, ma squadre come Crotone, Monza o Parma si aspettavano per prime di più da loro stesse. Ma il tempo c’è. Serve però infilare un filotto di sette-otto partite consecutive che chiuda il gap che si è creato, sennò diventa dura perché chi è davanti difficilmente molla“.
L’ARMA IN PIU’ DEL BRESCIA? “La regolarità. E’ partito benissimo e ha saputo reagire a quelle due sconfitte consecutive. E poi, segna molto e lo fa con molti giocatori: è vero che chi non incassa ha delle garanzie, ma è altrettanto vero che chi ne fa tanti ha grossi vantaggi“.
MARGINI DI CRESCITA? “Se mantiene questo passo va in Serie A. Non so quanto possa ancora migliorare, ma so solo che non è che se tu dai dieci devi dare dodici: se dieci è più che sufficiente non serve altro“.
GOL NEL FINALE: CASUALITA’ O NO? “E’ assolutamente una casualità: se Inzaghi avesse giocato con il Perugia invece che con Milan e Juve – ride -ne avrebbe segnati molti meno. Chiaro però che le squadre che segnano molto nei finali di gara non lo fanno per casualità: quella è la mentalità. E in quella, Inzaghi c’entra. Per come lo conosco io, farebbe gol anche ora dalla panchina se fosse possibile“.
LIVELLO DELLA B PIU’ ALTO? “In parte è così. Ma se gli squadroni ora attardati fossero là in alto con Brescia e Lecce, il concetto sarebbe più vero. Comunque, rispetto agli ultimi campionati, c’è qualcosina in più“.
