La violenza verso gli arbitri e i direttori di gara sta mettendo a rischio diverse discipline sportive, in primis il calcio. L’Ansa riporta l’iniziativa del deputato Daniele Belotti.
Solo negli ultimi giorni c’è stata una preoccupante escalation di aggressioni sui campi di gioco delle serie minori, in particolare nelle province di Macerata, Ancona, Foggia, Salerno, Lecce, L’Aquila, Lucca, Torino, Palermo, Benevento, Catania, solo per citare i casi più recenti.
Direttori di gara minacciati, aggrediti e qualcuno addirittura finito al pronto soccorso. Il grido di allarme che da tempo lancia l’Associazione Italiana Arbitri viene raccolto dal deputato Daniele Belotti, capogruppo leghista in Commissione Sport, Istruzione, Cultura della Camera, che ha presentato un progetto di legge per riconoscere la qualifica di pubblico ufficiale ai direttori di gara durante la competizione sportiva, comprese le fasi pre e post partita.
“Negli ultimi anni – spiega Belotti – le aggressioni fisiche e verbali nei confronti degli arbitri delle manifestazioni sportive, in particolare di calcio, sono in preoccupante aumento. Stando ai dati dell’Aia solo a dicembre gli episodi sono stati 85 (4 con vittima una donna) di cui 12 episodi in Campania, 10 in Piemonte, 9 in Toscana, 8 nel Lazio, 7 in Lombardia e Umbria. I responsabili delle aggressioni? I calciatori (47 casi a dicembre), i dirigenti (29), ma anche i tifosi (9), e tra questi ultimi rientrano pure i genitori nelle gare giovanili”.
“Se non tuteliamo gli arbitri – continua Belotti – mettiamo a rischio tutto il mondo sportivo, visto che solo nel calcio in cinque anni sono spariti quattromila arbitri, dai 33 mila del 2016 agli attuali 29 mila. Tra le cause, oltre ai bassi rimborsi per le trasferte, c’è il rischio di aggressioni, in particolare per i più giovani mandati a dirigere le partite delle serie minori e dei campionati giovanili”.
“Ecco perché – ribadisce il deputato leghista – ho presentato un progetto di legge per riconoscere la qualifica di pubblico ufficiale gli arbitri in modo che le sanzioni penali, per coloro che si rendono responsabili di aggressioni o minacce nei loro confronti, prima durante o dopo l’evento sportivo (molti episodi violenti avvengono al termine della partita negli spogliatoi o nel parcheggio esterno) diventino più rigorose e pesanti: un principio simile a quello applicato con la recente normativa approvata a tutela del personale sanitario degli ospedali, vittima soprattutto nei pronto soccorsi di ripetute violenze”.
