L’allenatore dell’Under 16 del Lecce, ieri laterale dei giallorossi che con Ventura centrarono il doppio salto dalla C alla A, ha raccontato la sua promozione nella massima serie durante l’evento organizzato dalla libreria La Feltrinelli di via Templari.
Vincenzo Mazzeo fu uno dei perni dell’innovativa squadra di Gianpiero Ventura, che senza grandi stravolgimenti centrò la Serie A nel 1996/1997 poggiandosi maggiormente sul gruppo che l’anno prima vinse la Serie C, corredato solo da qualche alternativa. Il Lecce pareva dominare il campionato e riuscì a centrare il bersaglio con un colpo di coda finale dopo essersi inceppato nella seconda parte. Dietro i gemelli del gol Francioso e Palmieri, fu formidabile il contributo di Mazzeo, leccese doc, autore di 6 reti in due campionati tra C e B.
“Di quel campionato mi è rimasto tantissimo -racconta Mazzeo-. Essendo leccese i ricordi sono ancor più belli e la gioia di andare in A fu immensa. Con Ventura eravamo 19 ragazzi nuovi su 22. Il mister aveva delle idee innovative per il calcio di allora, noi avevamo voglia di fare un gioco nuovo. Sono stati due anni bellissimi ed aver lasciato un bel ricordo nella mia città è motivo d’orgoglio. Io un treno sulla destra? Ho giocato sempre su quella fascia, ero il classico tornante, i cross li facevo prima della linea di fondo. Ho giocato con tanti attaccanti, molti con me sono stati capocannonieri”.
Era talmente largo che si posizionava con un piede oltre la linea laterale. Un grande giocatore che era funzionale al gioco del tanto criticato Ventura