Calcio Lecce
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Askildsen, il baby gigante pronto a dare forza e tecnica sulla mezzala del Lecce

Generosità, qualità e capacità di coniugare le due fasi per il nazionale norvegese: proprio ciò che chiede Baroni nel suo ruolo.

C’è voluto un giovane talento come Kristoffer Askildsen per sbloccare il mercato centrocampisti del Lecce. Quello del norvegese è profilo in pieno stile Corvino e no, non per le origini scandinave del neo giallorosso. Futuribilità (anche economica), caratteristiche anagrafiche sotto la media di squadra, fame di rilancio e voglia di affermarsi sono peculiarità che rendono il profilo del nuovo acquisto perfettamente coerente con il progetto tecnico del club.

Kristoffer Askildsen nasce il 9 gennaio 2001 ad Oslo, capitale della Norvegia crescendo nel sobborgo di Slemdal, periferia nord-occidentale della sua città natale. Con la locale polisportiva, la biancoverde Heming (specializzata soprattutto nel tennis), il piccolo Kris ha iniziato a perfezionare le proprie abilità in quello che è da subito stato il suo sport preferito, il calcio. Ed a mettersi in vista ci ha messo pochissimo, visto che già a 12 anni Öyvind Leonhardsen, ex calciatore di Liverpool e Tottenham nonché tra i responsabili dell’academy dello Stabaek, lo ha notato per portarlo in blu-celeste.

Ed al suo primo torneo internazionale, giocato un anno più tardi, mise già le cose in chiaro dichiarando, dopo un match vinto con il Barcellona: “Voglio dare sempre tutto. Sogno di diventare il migliore e giocare nel Manchester United“. Parole coraggiose, determinate e forse un po’ temerarie, certo, ma visto il tocco di palla e la visione di gioco con il quale spiccava e di parecchio rispetto ai pari età un po’ di adolescenziale spavalderia gli era giustamente concessa. Anche perché nelle giovanili del club norvegese era coccolato godendo di grande fiducia, come dimostra il suo primo contratto da “big” firmato già a 17 anni.

Poco dopo, sempre nel 2018, l’esordio in prima squadra con una presenza nell’Eliteserien (la A norvegese) nel mezzo di una stagione che lo ha visto primeggiare nel campionato giovanile dimostrando un’esperienza palla al piede fuori dal comune. Un anno dopo, nel 2019 (da quelle parti il campionato e l’anno solare coincidono), la prima annata da protagonista. Non ancora titolare fisso (questo nonostante le già oltre 20 presenze nelle nazionali giovanili), ma comunque protagonista della mediana (14 presenze, 1 gol ed 1 assist) di una squadra che chiuderà settima.

I tempi sono maturi e, a campionato finito in pieno mercato invernale, ecco la chiamata dall’Italia. C’è la Samp di Claudio Ranieri che vede in lui un gran prospetto, tanto da sborsare per averlo una cifra che, dopo il riscatto, supererà di poco i due milioni di euro. Inizialmente aggregato alla Primavera, il classe 2001 entrerà ben presto nelle grazie di Sir Claudio, che lo farà esordire dopo lo stop per il Covid nella sconfitta in casa Inter di giugno. In totale saranno 4 gettoni ed un gol clamoroso contro il Milan (destro a giro sotto l’incrocio da quasi 30 metri), sempre da interno, e la stima pubblica del suo allenatore che dichiarerà “è diventato un giocatore a cui rinuncio malvolentieri”, facendo riferimento alla sua inesperienza ma anche alla sua classe indiscussa.

L’anno dopo però l’amore non sboccia, probabilmente soprattutto sotto il profilo tattico. Askildsen è infatti un’alternativa (nonostante l’esordio con la Norvegia) e mister Ranieri preferisce puntare su elementi tatticamente più pronti. Non si va oltre le sei presenze, ma la stagione dopo arriva D’Aversa ed il norvegese, nettamente cresciuto anche dal punto di vista della presenza fisica in campo (ora alla qualità coniuga una fondamentale abilità da recupera palloni ed interdittore), gioca 12 delle prime 13 partite. Purtroppo per lui i blucerchiati non decollano, arriva Giampaolo che cambia modulo e ci si mette anche un problema al ginocchio che tiene fermo il numero dei gettoni a 19, più 3 in Coppa Italia. Ora la gran voglia di giocare con continuità l’ha portato nel Salento, ma la Samp non lo ha affatto poggiato come dimostra il rinnovo fino al 2026 prima del sì al prestito con diritto di riscatto e controriscatto.

Fisicamente longilineo (raggiunge il metro e 90) e ciononostante rapido e dinamico, Askildsen è una mezzala perfetta per il gioco di Baroni. Per lui, infatti, giocare il pallone con autorità e rompere il gioco avversario non fa differenza. Deve certamente far meglio sotto il profilo delle incursioni, che il tecnico chiede con costanza. Il tiro da fuori c’è e dovrà sfruttarlo meglio, come mostrato proprio contro il Milan.

Subscribe
Notificami
guest

11 Commenti
più nuovi
più vecchi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
Sergio
Sergio
1 anno fa

Prestito con diritto…

Giannuzzo
Giannuzzo
1 anno fa

Ennesimo giocatore preso in prestito

Dario
Dario
1 anno fa
Reply to  Giannuzzo

Con diritto di riscatto, geniaccio.
Pure il Monza ha preso Cragno, Caprari, Ranocchia in prestito con diritto o obbligo.

Giannuzzo
Giannuzzo
1 anno fa
Reply to  Dario

Se come speriamo, nel prossimo campionato questi giocatori si valorizzano, mi spieghi grande genio con quali soldi li riscatta il Lecce? Come ho già scritto altre volte, il riscatto di questi giocatori semmai lo fanno le squadre che ce li lasciano in prestito per un anno .

Tony
Tony
1 anno fa

Vedremo fra un mese un’altra campione ne riparleremo poveri noi sempre Forza Lecce

astro1
astro1
1 anno fa

Ottimo acquisto, giocatore con ottime qualità per il centrocampo.

Commento da Facebook
Commento da Facebook
1 anno fa

Ma non sarà il vice Hjylmand?

marcoantonio
marcoantonio
1 anno fa

No è un giocatore completamente diverso che a noi mancava secondo me. Molto piu pericoloso di Morten in fase offensiva, meno efficace di Hjulmand in fase di posizionamento difensivo. Però è molto giovane e molto esperto. I pochi gol fatti non vuol dire che non possa esplodere. E’ una bomba inesplosa secondo me. Sono molto contento.

Franz
Franz
1 anno fa

Elemento di prospettiva potrà solo migliorare.👏💛❤

Commento da Facebook
Commento da Facebook
1 anno fa

Speriamo bene

Commento da Facebook
Commento da Facebook
1 anno fa

Buon innesto, il tiro da fuori era una delle cose che mancava al Lecce di Baroni, tante volte ha provato Hjulmand nello scorso anno, ma la mira non è stata mai il massimo quindi un cecchino serve come l’aria

Articoli correlati

lecce monza gotti
Al Via del Mare arrivano i friulani, prima squadra allenata (all’improvviso) in Serie A con...
lecce empoli pierotti
Il tecnico del Lecce con l'Udinese è costretto a modificare il suo assetto offensivo base...
La rete di Chevanton valse una vittoria fondamentale nella stagione 2010/2011...

Dal Network

Ecco le righe dello scritto dei calciatori granata dopo il caos scoppiato per il video...
L'ex attaccante del Milan ha danneggiato due veicoli dopo l'incidente del 20 febbraio...
sassuolo lecce
Le dure parole dell'ex Serie A Adel Taarabt su Davide Ballardini, con il quale non...

Altre notizie

Calcio Lecce