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I numeri di Lecce-Atalanta 2-1: giallorossi belli e sfrontati

Le statistiche della prima gara vinta in casa, contro i bergamaschi, consegnano il miglior Lecce dal punto di vista offensivo.

La miglior gara della stagione, affrontata con il piglio giusto nonostante le tipiche insidie della Serie A. Il Lecce ha superato l’Atalanta capitalizzando al meglio l’uno-due vincente firmato Baschirotto-Di Francesco e riducendo i rischi difensivi a una pressione avversaria ben contenuta dal pacchetto difensivo. In Serie A è ben difficile vincere delle partite con ampio merito e senza crocevia ben sfruttati prima di momenti della partita dove l’avversario più quotato, che ha concluso la partita con Hojlund, Zapata, Lookman, Boga e mezzali Ederson-Koopmeiners, si è reso sì pericoloso ma meno rispetto al Lecce più bello della stagione.

Partiamo dal principale apice: la pericolosità offensiva. Con 1.63 di xG su 14 tiri (3 in porta), il Lecce ha doppiato la media stagionale di 0.81 su 8 tiri. L’Atalanta, di solito formidabile nel suo gioco offensivo, si è fermata a 5 tiri in porta su 11 conclusioni con xG di 0.86. L’unica differenza positiva per gli ospiti sta quindi nella precisione: 45% di tiri in porta per l’Atalanta contro il 21% del Lecce.

Ben 1.07 di pericolosità offensiva del Lecce è nato in un quarto d’ora, dal tocco di prima di Colombo terminato a lato al 16′ prima del colpo di testa vincente di Baschirotto 28′ e del bis di Di Francesco al 30′. La quota si alzerebbe ancora inserendo anche la conclusione di Strefezza (0.11) ribattuta da Pasalic al minuto 42. Nella ripresa, non sono mancati i sussulti: 9 tiri con la massima pericolosità toccata da Ceesay nel rimpallo perso con Sportiello. Zapata, oltre al gol (0.37) è stato il più produttivo in attacco dei suoi, avendo stappato la partita con il tiro domato da Falcone in avvio (0.11). Numericamente, la battuta non vincente di Koopmeiners al 72′ (0.01) è stata ben inferiore del colpo di testa di Okoli in apertura di ripresa (0.20).

Il Lecce ha fatto la partita, noncurante della caratura dell’avversario ed evitando di abbassarsi per lasciare l’iniziativa alla banda Gasperini. C’è stata freschezza e sfrontatezza nella ricerca di uno contro uno e recuperi palla alti. Il possesso palla di 47% è superiore alla media, come anche il numero di duelli ingaggiati (304 contro 219), cifre sintomatiche dell’inversione di rotta. Difensivamente, le 55 palle intercettate hanno superato il precedente record di 54 (Udinese-Lecce, Napoli-Lecce e Lecce-Inter), con Pongracic e Hjulmand a lenire molti mali con 9 intercetti a testa davanti a Blin e Baschirotto con 7.

 

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