Federico Baschirotto ha risposto a tante domande poste dai bambini e ragazzi di Nogara durante l’incontro organizzato nel palazzetto dello sport della scuola. Non sono mancati spunti sul campionato.

PRIMA DELL’ESORDIO. “Mi sono sentito come un bambino. I compagni mi chiedevano se avessi ansia a giocare contro Lukaku ma non vedevo l’ora di entrare in campo per quanto ero contento di confrontarmi con campioni così. Solo emozioni. Come mi sento a giocare contro i campioni? Fino a pochi anni fa ci giocavo alla play, ora me li vedo di fronte. Io non mi sento come loro, vengo dal niente ma mi sento sempre come voi. Giocarci contro però emoziona. Quanto mi alleno ogni giorno? Tanto. Quando non dormo mi alleno, tre-quattro volte più degli altri. Lavoro sempre sui miei difetti e credo di poter migliorare. Non mi sento al mio massimo, posso dare ancora tanto per arrivare in A a 25 anni. Rispetto alla B è un altro mondo, non mi aspettavo il salto ma ci credevo”.

LA PARTITA PIU’ DIFFICILE. “Tante, quelle che magari non fisicamente stai male, sono poche le partite in cui sono al cento percento. Dico quelle ‘strane’ a livello mentale, quelle con pressione al di là della partita in periodi difficili della vita, in campo devo lasciare fuori tutto ciò che è esterno nella vita e così deve essere in ogni tipo di lavoro. Bisogna essere concentrati distogliendo la mente dalla vita di tutti i giorni. Arnautovic è il giocatore che mi ha fatto sudare di più”

DOPO IL GOL. “Mi sono sentito benissimo, non capivo niente. Mi sono tolto un sassolino dalla scarpa contro chi mi criticava. Quando esultavo sotto la curva pensavo a questo. Volevo dire a tutti ‘guardate ce l’ho fatta’. Ho esultato sotto la Curva Nord perché mi sono stati sempre vicini, mi hanno sostenuto fin dal primo giorno e ho voluto fare tutto il campo per esultare con loro”.

PRIMA VITTORIA. “Dopo Salernitana-Lecce 1-2 mi sono sentito bene. Mi sentivo ripagato di tutti gli sforzi mentre festeggiavamo nello spogliatoio. Che voto mi do da 1 a 10? La sufficienza, non mi sento arrivato, guardo sempre il bicchiere mezzo vuoto. Faccio fatica a godermi i momenti belli, voglio sempre qualcosa in più d è un pregio e un difetto”.

IDOLI, ISPIRAZIONI E SOGNI. “Il mio idolo era Del Piero, ora guardo Chiellini. Una figura simile a me ma con più talento è Cristiano Ronaldo, lui oltre al talento ha ossessione del lavoro. Il mio sogno ora è rimanere in A poi vorrei vincere qualcosa di importante, ma il calcio è difficile. Con chi ho legato a Lecce? Siamo un gruppo giovane, con tutti ho un bel rapporto”