I dati del pareggio di ieri contro il Milan esaltano ancora una volta il debordante primo tempo dei giallorossi, in vantaggio per 2-0 grazie al record di 10 tiri verso la porta di Tatarusanu
Già ieri Marco Baroni in sede di commento a caldo della partita aveva usato i numeri per esaltare la prestazione dei suoi ragazzi, rimontati dal Milan nel secondo tempo dopo una prima frazione ai limiti della perfezione. 17 tiri a 12 e 8 angoli a 4 non possono che porre l’accento sulla bontà di quanto fatto in campo dai giallorossi, poi fisiologicamente calati d’intensità nella ripresa in una partita che nella ripresa avrebbe potuto sorridere a entrambe le squadre nonostante la scelta vincente di Pioli di “appesantire” l’attacco con Origi oltre a Giroud più Leao. Oltre al palo di Messias, altro ingresso del secondo tempo (sarebbe stato comunque fuorigioco), anche il Lecce ha avuto una ghiotta palla-gol nel finale con l’inserimento di Gallo deviato in angolo col brivido da Tomori.
Ai numeri elencati da Baroni ne aggiungiamo altri che esaltano l’intensità e l’applicazione sul campo di quanto disposto dal tecnico in settimana. 96 palle perse contro 124 del Milan e il sostanziale pareggio nei recuperi palla (87-89). Perché partire da questo? Per arginare lo strapotere tecnico e di idee dei rossoneri, il Lecce doveva giocare di massima intensità per non far generare numerose idee a Bennacer, migliore dei suoi nella ripresa al pari di Pobega, pericoloso anche nel primo tempo. Il possesso palla a favore del Milan, 65 a 35%, anticipa un’altra chiave di lettura. Una volta recuperata palla dalla metà campo in su, i giallorossi si sono riversati in massa a riempimento dell’area di Tatarusanu sfruttando lo sbilanciamento verso destra dello scacchiere che apriva praterie sul mancino per Di Francesco, spina nel fianco milanista del primo tempo.
La pericolosità offensiva del Lecce di 1.41 è la terza stagionale dopo Spezia-Lecce (1.84) e Lecce-Atalanta (1.63). Le occasioni più nitide stando ai numeri sono state il diagonale di Di Francesco al 13′ (0.17) e, sul 2-0, il colpo di testa ravvicinato di Gendrey non insaccato (0.43). Nel secondo tempo, poi, Gonzalez al 53′ (0.12) ha temporeggiato quell’attimo in più prima di tentare il piazzato e all’84’ Strefezza ha calciato centralmente da una mattonella interessante. Si precisa che nel computo statistico non fanno parte l’autogol di Theo Hernandez e l’altra deviazione di Tomori nel finale: ciò per dire che, oltre ai numeri, il Lecce è stato ancor più pericoloso.
Il Milan (1.22 di xG) ha avuto le occasioni per raddrizzare subito l’1-0, ma, nel giro di un minuto, Falcone si è opposto a Giroud (0.43) e Pobega (0.10) ha alzato la ribattuta. I rossoneri, più precisi del Lecce (5 tiri in porta su 12) si sono fatti rivedere con il colpo di testa del campione del mondo 2018 al 43′ (0.13) per poi cambiare registro nella ripresa a partire dal doppio cambio Messias-Dest per Hernandez-Saelemaekers. Il brasiliano ha avviato l’azione in cui Leao ha beffato Falcone sul primo palo con un tocco da campione (0.11) e Calabria (0.23) ha corretto in rete la sponda di Giroud riscattando l’opaca prima frazione contro Di Francesco. Passato il 2-2, il Milan ha premuto ma anticipi e rattoppi di Baschirotto e Umtiti non hanno generato palle-gol “ufficiali” fatta eccezione per il palo di Messias.
Speriamu ca ve salvati così lannu prossimu posso venire di nuovo a vedere la mia beneamata interre al via tel mare.mi temo organizzare prima perché mi parto ta Alessano con il mio motocarretto
Questa è la ragione per cui si deve alzare il prezzo del biglietto del settore ospiti. altro che 65 euro.. Buttati lu sangu
Pure io da bambino ho tifato per le squadre del nord soprattutto nelle coppe europee, ma col tempo , studiando e vivendo al Nord ho scoperto che nel mio corpo scorreva solo sangue giallorosso… Grazie Lecce
Tirate nu parite susu a nculu a chi ta muertu