L’ex dirigente leccese ha parlato della partita di domenica
LA PARTITA DEL CUORE – “Sono emozionato, inutile fare finta di nulla. Una partita che racchiude la mia vita. Lecce è casa mia, il cuore, la città dove sono nato, c’è grande sentimento. Torino rappresenta una storia professionale da dirigente molto bella e appagante. Se andrò allo stadio? Sono a Lecce ma non sarò in tribuna, è una partita speciale, preferisco viverla da solo”.
IN CAMPO – “Mi aspetto una gara tosta, aperta e combattuta, da tripla. Tutte e due le squadre sono in comfort zone, non hanno la pressione della gara da ultima spiaggia. Penso che al Lecce bastino altre tre vittorie per blindare la salvezza”.
IL SEGRETO DEL LECCE – “Corvino conosce molto bene il suo mestiere, Baroni sta tirando fuori dalla squadra più di quello che è nelle corde di questo organico. Secondo me è stato finora sottovalutato. Considerate spese e monte ingaggi, il Lecce, se raggiungerà la salvezza, avrà fatto un capolavoro. La società è peraltro fatta da leccesi. Questo è motivo d’orgoglio per tutti i salentini ed è indice di presenza sul territorio. Il club vigila sulle attività di tutti i giorni e risolve i problemi in poco. Quando ero alla Roma i problemi nascevano perché la proprietà era lontana, non ci si riusciva a parlare. Eppure la Roma di adesso che ha vinto la Conference League gioca con 8/11 di giocatori che portai io”.
Frasi di circostanza dopo quello che ha detto tempo fa sulla qualità dei componenti della nostra squadra Chi ha il Lecce nel cuore non esulta sotto la curva degli andresti e del suo Torino ricordo il titolo di Tuttosport di molti anni fa quando ci giocammo la salvezza: Forza Toro l Italia e’ con te Detto questo ovunque dovunque e per sempre Forza magico Lecce