E’ stato uno dei protagonisti del Lecce di Ventura, Stefano Casale ha parlato al Corriere dello Sport del successo del 97/98 a Milano

LA PARTITA DEL 97. “La ricordo sicuramente, non la posso dimenticare, se chiudo gli occhi vedo e sento anche i tifosi del Lecce in quello spicchio di San Siro impazzire di gioia. Era il Milan di Fabio Capello che aveva iniziato il campionato con importanti ambizioni. Noi scendemmo in campo con un piglio straordinario e trovammo il gol del vantaggio dopo due minuti, poi nel finale prima Palmieri sbagliò un calcio di rigore, dopo un minuto ce ne venne assegnato un secondo, andai io, spiazzai Rossi e ci portammo sullo 0-2. Che partita e che ricordi”.

COME SI BATTE IL MILAN. “Sbagliando il meno possibile, anche meno del solito. Bisogna essere quanto più vicini alla perfezione, concentrati per novanta minuti. Loro arrivano dalla meravigliosa notte del Maradona, potrebbero essere un po’ distratti dall’aria di festa, il Lecce non si può permettere di sbagliare nulla ma ha l’opportunità di rovinare la festa al Milan, all’andata gli ha messo paura, ora è il momento dopo 25 anni di riprovare a prendersi i tre punti alla Scala del calcio”.

IL LECCE OGGI. “E’ una formazione giovane, allenata da un tecnico preparato che sta facendo molto bene e che può fare ancora bene, manca veramente poco per la salvezza. Un periodo nero come quello attraversato deve essere messo in conto ad inizio stagione, sarebbe quasi strano se non ci fosse, ora però bisogna riprendersi e le grandi partite che danno grandi stimoli possono essere un’occasione da sfruttare”.

OUDIN. “E’ un bel giocatore è nel pieno della sua maturità ha tutto per essere un uomo importante nel Lecce. Se però posso dargli un consiglio gli direi di buttarsi dentro più spesso senza palla, vorrei vederlo più propositivo, forse il nuovo sistema di gioco potrebbe aiutarlo in questo”.

LA CONTESTAZIONE. “Credo che sia un atto d’amore.  Solo chi ha una grande passione può soffrire. Il pubblico di Lecce è straordinario, noi siamo andati in B e non ci hanno mai detto nulla perché sapevano che stavamo facendo il massimo. Non credo che si tratti di contestazione, ma di una carica emotiva per spronare la squadra a fare quell’ultimo passo che manca per raggiungere un’obiettivo che è alla portata del Lecce”.

CORSA SALVEZZA. “Al Lecce manca solo l’ultimo tassello. Ha un calendario favorevole e una squadra che sta dimostrato il suo valore, quest’anno ha sbagliato poche partite e poi dietro c’è un progetto affascinate che potrebbe cambiare il futuro del club. Il primo posto della Primavera e i tanti giovani in prima squadra rappresentano una straordinaria risorsa per il futuro per rendere il Lecce una società sostenibile e in grado di stabilirsi con continuità in Serie A. Lo meritano i dirigenti che anno avviato questo percorso e anche i tifosi di una piazza che ama il calcio”.