Tutte le dichiarazioni minuto per minuto in conferenza stampa da parte del presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani sui primi passi del campionato che verrà
9.58 – Tutto pronto per l’inizio della conferenza stampa del numero 1 del club giallorosso. Non è ancora stata indicata quale sarà la tematica della giornata. CalcioLecce.it vi aggiornerà minuto dopo minuto
10.16 – La conferenza non è ancora iniziata. Qualche minuto di ritardo sulla tabella di marcia
10.31 – Appena arrivato il presidente, conferenza al via
“Cominciamo oggi la nuova stagione sportiva che ci vedrà disputare ancora la A. Un privilegio ed un’opportunità per questo territorio, avete visto quanto sia complicato per una squadra pugliese fare la A, è un regalo per il nostro territorio. Vogliamo partire subito per affrontarla al meglio. Per noi è la nona stagione come società, la settima come presidente. Avevo molti più capelli, sono stati anni faticosi ed entusiasmanti, gli anni duri in C, le promozioni, la retrocessione dalla A, tutti parti di un grande ciclo importante che ne ha portato uno nuovo. Tutto iniziato con una retrocessione dolora per essere scesi in periodo Covid. La mazzata B-Covid ci ha portato ad aprire un nuovo ciclo che avere il riequilibrio finanziario come obiettivo, seguito da quello sportivo. Per questo chiesi a Corvino di tornare a casa”.
“Il risultato sportivo lo abbiamo sfiorato il primo anno, centrandolo l’anno successivo da primi ed a suon di record grazie ad un ottimo primo anno di mister Baroni. Già in quella stagione erano state promosse scommesse ed idee di mercato viste più in quel secondo anno di B che nel primo, dove si ereditavano diversi elementi della prima stagione. Di fatto in A solo Bleve faceva parte del gruppo della A 2018/19. Gruppo rinnovato, quindi, con l’obiettivo di far parte della A nel rispetto degli obiettivi di bilancio, che vuol dire reinvestire tutti gli introiti nel club senza creare debito. E, posso dirlo, per la prima volta quest’anno il Lecce chiuderà il bilancio in parità, senza ricavi ma senza perdite. E per chiudere il bilancio in parità serve assumersi dei rischi come fatto dall’area tecnica”.
“Questo ha portato a fare anche delle scelte impopolari, con giocatori spesso sconosciuti quando c’era chi voleva altro. Eppure il risultato è stato raggiunto, anzi il doppio risultato perché la società è da considerarsi sana ed in Serie A. Gran merito di questo va ovviamente dato anche a Marco Baroni, che ha saputo valorizzare il materiale a sua disposizione fino a raggiungere la salvezza prefissata”.
“Siamo in grado di fare il primo step nel calciomercato, ovvero quello dei riscatti e controriscatti. Intanto dobbiamo versare le cifre, poi si vedrà se gli altri eserciteranno il controriscatto”.
“Abbiamo fatto un’impresa con la Primavera, vincitrice dello Scudetto. Per farlo c’è stato un cammino lungo e difficile, fino alla Semifinale vinta su un campo di una squadra arrivata sotto e che si è vista costretta a battere una squadra che giocava addirittura in casa, perché si è deciso di fare le finali sul campo di chi partecipava ai playoff. Complimenti a Corvino che ha costruito una Primavera capace di vincere la Primavera 2, poi salvarsi in Primavera 1 e poi vincere lo Scudetto, tutto quasi con lo stesso gruppo. Questo perché il collettivo è cresciuto e sono stati fatti investimenti oculati, senza spendere come altri club ma intervenendo sui mercati alternativi per mantenere numeri da Lecce”.
“Abbiamo bilancio in equilibrio, giocatori di prima squadra di proprietà ed a disposizione una Primavera forte a cui attingere. I ragazzi potranno andare in ritiro ed essere valutati per vedere chi potrà avere una chance come quella di Gonzalez. Come vedete il club sta crescendo, ha fatto passi in avanti su tutti i piani, nonostante si stiano continuando a spendere soldi per lo stadio. Ho un pizzico di invidia nel vedere che ad esempio a Bari i lavori vengono fatti con soldi pubblici, mentre noi abbiamo speso ben 6,5 milioni per adeguare il tutto. Dico tutto ciò senza polemica, anzi oggi c’è stato un piacevole incontro con Salvemini per vedere il da farsi”.
“C’è stato così un ciclo di 3 anni in cui abbiamo raggiunto tutto ciò. Finito questo ciclo sia io che Pantaleo ci siamo presi dei giorni per vedere se c’era la forza di ripartire con un ulteriore ciclo dopo aver dato tutto. Dobbiamo misurarci continuamente con fondi internazionali, proprietà straniere, gente con budget altissimi. Per questo c’è bisogno di voglia ed energie infinite, facendo cose normali non basterebbe. Servirebbe fare solo cose straordinarie. In più per passione e seguito questa piazza è sovradimensionata per le nostre possibilità, visto che siamo sempre settimi o ottavi per numeri, mentre invece in ogni griglia precampionati siamo ultimi per budget. Non abbiamo fondi e siamo i più virtuosi e meno indebitati della A. Forse siamo i più scemi? In più dobbiamo pagarci lo stadio da solo. Ci sono società che hanno tifoserie da ultimo posto e grande disponibilità di fondi”.
“In questi mesi abbiamo valutato se ci fosse dei fondi stranieri interessati al Lecce. Però pur avendo numeri migliori delle altre società ed avendo chiamato in causa advisor importanti, non abbiamo incontrato investitori di alto livello, mentre speculatori del calcio ce ne sono tanti ma non ci interessano. Quindi per fare lavoro di qualità bisogna programmare, ho chiesto a tutti se siamo pronti no a fare un’altra stagione ma un nuovo ciclo, sempre triennale. Chiaramente il punto di partenza è molto diverso e molto migliore. Con Pantaleo ho avuto un confronto lunghissimo a riguardo. E questo non significa chiudere la porta domani ad eventuali interessi”.
“Siamo i meno indebitati, ma partiamo sempre dall’ultimo posto e per questo servono sforzi di tutti. Per questo si parte dal parlare chiaro con i soci e con Corvino. Ci siamo detti tutto, non era affatto scontato. Abbiamo deciso di ripartire tutti insieme per un nuovo ciclo triennale. I soci sono tutti lì, gli svizzeri sono lì e sempre presenti, hanno visto tutte le partite in casa e non capisco perché bisogna insinuare che qualcuno si tiri indietro. Quando è stato così ve lo abbiamo sempre detto. Si riparte così con basi differenti ma questo non è generale facili aspettative. C’è chi dice che non vuole soffrire più l’anno prossimo, ma pensate ai tifosi di Cremonese, Sampdoria, c’è chi è rimasto in B e chi sta in C. Quindi partiamo dal presupposto che la tifoseria è superiore alle nostre possibilità, che partiamo sempre ultimi in griglia e che vogliamo scavalcare posizioni. Ricordiamoci che partiamo da lì perché quest’anno in qualche momento questo tipo di dimensione l’abbiamo persa, disunendoci ed aumentando le possibilità di perdere la Serie A. Siamo davvero soli, se non abbiamo la simbiosi siamo in difficoltà”.
“I tifosi sono liberi di sognare, soprattutto quando si ha una tifoseria del genere, con certi numeri. Noi vogliamo far sognare i tifosi, ma questo non deve essere un boomerang nei momenti di difficoltà. Bisogna essere uniti sempre, e non dimenticarsi di tutte queste premesse, delle nostre caratteristiche”.
“Una piazza come Lecce in termini di tessuto imprenditoriale non ha la forza di fare la Serie A, in nessun modo. Non dobbiamo dimenticarcelo, e nonostante ciò con tutti gli sforzi abbiamo rappresentato un modello apprezzato da tutti. Siamo la squadra più giovane della Serie A, quinta in Europa, con quattro chiamati in Nazionale e una salvezza in tasca. Questo è il Lecce”.
“I dubbi di Pantaleo erano legati esclusivamente al fatto di avere o meno la forza di poter continuare, visto che non è un ragazzino e sia energia che motivazioni possono venire meno. Per questo ci voleva pensare un po’ su, aveva bisogno di analizzare degli aspetti. Ora ci sarà lo step dell’allenatore, Corvino partirà dal parlare con chi ci ha portato a certi risultati”.
“Ho letto le dichiarazioni di Gravina sulla Primavera. Proprio qualche giorno prima ero stato premiato da lui a Chieti, dove elogiò il nostro modello societario. Per questo sono rimasto sorpreso perché per creare un modello sostenibile bisogna passare per forza da strade come la nostra. Comporre una Primavera con innesti di soli italiani è difficile, bisogna andare su mercati meno costosi. Semmai bisognerebbe impedire ai grossi club di andare a saccheggiare il nostro territorio andando dai genitori di bambini piccolissimi elargendo somme di denaro in modo poco chiaro. Noi, al contrario, abbiamo rispettato tutte le regole ed inoltre lo scudetto non si vince solo comprando stranieri, ma con la competenza. Si fa morale su Primavera, poi prima squadra gioca con 20 stranieri mentre noi abbiamo dato anche calciatori alla Nazionale. Vale anche sulla prima squadra, bisogna avere coraggio di cambiare regole imponendo italiani a prime squadre a questo punto”.
“Un anno fa avrei detto che avremmo avuto bisogno di vendere i nostri giocatori migliori, mentre oggi questo bisogno non c’è. Ad oggi non abbiamo necessità di vendere nessuno, anche per questo non svenderemo nessuno quindi chi vuole migliorare la sua carriera e chi è interessato ai nostri giocatori deve essere consapevole di questo aspetto”.
“Ci tengo ai Giochi del Mediterraneo sia perché voglio che la gente possa avere uno stadio migliore e più confortevole e vorrei non spendere io queste cifre ma destinarle altrove. Essendoci ora un commissario c’è un nuovo interlocutore rispetto al passato, ecco perché oggi ero con sindaco. La cosa positiva è che questo commissario ha una serie di poteri in deroga, andando con procedure più spedire rispetto ad alcuni strumenti urbanistici. Ha poteri straordinari conferiti perché siamo in ritardo, quindi c’è possibilità di andare più veloce. Chiaramente però questo commissario non parlerà solo con il Lecce ma anche con il Comune. O tutto questo si fa in tempo utile per i Giochi o non si fa”.
“Su Berlusconi vi racconto un aneddoto. Due giorni dopo Monza-Lecce, il martedì sera mi ha chiamato credo dall’ospedale per dirmi che era dispiaciuto che la sua squadra avesse perso in quel modo in casa, ma che era contento che ci fossimo salvati perché eravamo stati coraggiosi, come società, come squadra, come calciatori. Che eravamo gli unici ad aver proposto qualcosa di nuovo quest’anno in Serie A. E questo mi ha fatto piacere”.
“Nella lunga chiacchierata con Corvino abbiamo anche parlato di budget ed è chiaro che è stata trovata una quadra anche su questo. Sarà sempre un budget da Lecce, probabilmente non sarà alla pari con quello degli altri ma si innesca su un gruppo già formato, con certezze in più e che non abbiamo necessità di smantellare. Il club nel frattempo si è consolidato, il lavoro sarà difficile ma potremo investire sui giovani, sulla Primavera e su quei 3-4 giocatori che possano farci divertire con la prima squadra”.
“C’è un tema che può farci interpretare meglio il campionato successivo. In questi anni affrontare una retrocessione era questione di vita o di morte. I club che però vogliono fare calcio in modo importante non possono non considerare anche l’eventualità orrenda di scendere di categoria per farsi eventualmente trovare pronti, affinché non sia la fine del club ma una nuova ripartenza con mezzi, strumenti e strutture adeguate. Quello che sta cambiando nella nostra mentalità è che ora scendere di categoria non vorrebbe dire la fine di un progetto. Questo per noi è uno step importante. Il mio obiettivo resta quello di portare il Lecce quanto più in alto possibile, ma in assenza di un magnate non si può ragionale in termini di all-in. Se scendiamo abbiamo 10 milioni di paracadute più 10 di ricavi, in A 50-55 milioni di ricavi. Cosa vuole fare il Lecce? Lo dico perché ci sono gli innamorati del paracadute a cui piace fare dietrologia”.
“Ci saranno a breve novità sia per abbonamenti e per le maglie, le conferenze stampa avverranno prossimamente. Ci saranno agevolazioni per i rinnovi ma di base si avranno lo stesso tipo caratteristiche”.
“Immagino che a strettissimo giro si incontreranno Baroni e Corvino. Sull’eventuale durata dell’accordo lascio a loro parlarne, sono margini che lasciamo al responsabile dell’area tecnica”.
“C’è una scuola di Surbo in cui il giorno dopo la salvezza sono andati tutti a scuola con la maglietta del Lecce. Segno di un passaggio generazionale bellissimo, i ragazzini sono tutti con noi. C’è un cambio culturale, otto anni fa non era così”.
“L’operazione Umtiti è stata unica nel suo genere perché si è creata davvero la congiuntura di situazioni pazzesche che ci ha permesso di vivere questa storia. C’è da dire che a Corvino non manco la fantasia quindi tutto è possibile. Poi il fatto che Umtiti si sia rilanciato al Lecce potrà magari far pensare a qualche campione che Lecce è il posto giusto per rilanciarsi. Riscatti? Riscatteremo sia Colombo che Falcone, poi toccherà alle società detentrici attualmente del cartellino decidere se controriscattare o meno. Su elementi come Pongracic non abbiamo discusso perché c’è più tempo essendo solo riscatti, mentre sui controriscatti c’è scadenza a fine giugno”.
“Potrebbero esserci novità in termini di sponsorizzazione. Noi dobbiamo soltanto dire grazie a queste società locali che ci hanno accompagnato e ci stanno accompagnando, che fanno un grande lavoro all’interno di un tessuto imprenditoriale locale che, come detto, complessivamente parlando non è alla pari delle altre realtà. Per sponsor sulla maglia siamo infatti ultimi”.
“Spero che la chiarezza con cui ho parlato oggi porti la tifoseria a calarsi nel nostro metro. Noi facciamo cose straordinarie, non possiamo fare altro. La tifoseria nostra è come detto da alta classifica, chiedo loro di essere anormali, con il massimo dell’umiltà. Fischiare dopo 4-5 sconfitte è normale, è legittimo, noi essendo giovani abbiamo bisogno di non sentire il peso di certe situazioni, dunque di essere anormali e cercare il sostegno anche dopo 6-7 sconfitte, so che non è facile ma i ragazzi quest’anno hanno subito davvero la pressione e la paura di giocare in casa ad un certo punto. I successi raccolti in questi anni sono soprattutto merito della tifoseria, della curva in particolare, questo va sempre sottolineato. Poi la contestazione su Pantaleo non ho compreso, perché per me ha dato davvero tutto quello che poteva dare, questa cosa l’ha un po’ amareggiata. Non mi è piaciuto però anche l’attacco che la curva ha subito da qualche giornale e qualche trasmissione. Non può mettere in discussione tutto quello che la curva ha fatto per noi, non si può portare a pensare che la curva gioisca dei nostri insuccessi, dimenticando tutto quello che ha fatto per noi. Sono sincero come sono sincero nel dire che non ho capito quel coro per Corvino e non lo condivido, ma anche questa piccola contestazione non cambia il contesto”.
“Corvino sa che corti circuiti del genere possono accadere, anche se provare amarezza è normale. Io ho provato a spiegare che i potenziali errori che potevano sembrare ai tifosi sono figli di linee guida della società. E’ chiaro che il direttore avrebbe voluto anche scegliere degli elementi che possono portare più certezze, ma i nostri mezzi sono altri e la strada delle scommesse è l’unica percorribile. Corvino ha fatto il massimo per quelle che erano le risorse a sua disposizione. La responsabilità di queste situazioni è quindi la mia, perché il direttore ha operato, ripeto bene, con le nostre indicazioni. Non ha mai rinunciato a prendere magari un elemento importante preferendo un’altra strada”.
“Qualora arrivasse offerte importanti ed un giocatore venisse ceduto si andrebbe a rimodulare il budget e gli introiti andrebbero così ad essere reinvestiti sul mercato a disposizione della costruzione della rosa della prima squadra”.
“I ragazzi e lo staff avranno un piccolo regalo, cose di spogliatoio, che hanno meritato. Tricolore sulla maglia e Youth League sono cose che riempiono incredibilmente d’orgoglio e spero così sia per tutti”.
“Il modo in cui è strutturato il Lecce crea condizioni irripetibili, ecco perché molti dei giocatori che hanno partecipato ai nostri successi hanno visto spesso nel nostro club un loro apice. Si sono così creati rapporti bellissimi e mi porto dietro proprio questi rapporti umani che sono stati bellissimi. Non è vero nel calcio non ci possano essere questo tipo di rapporti”.
11.58 – Finisce la conferenza stampa del presidente Saverio Sticchi Damiani