Il responsabile Pantaleo Corvino terrà in giornata una conferenza per parlare di tutti gli aspetti inerenti al progetto tecnico.
10.30 E’ tutto pronto per l’inizio. Si attende l’arrivo del direttore
10.39 Qualche minuto di ritardo sulla tabella di marcia.
10.43 Pantaleo Corvino è arrivato al Via del Mare. E’ tutto pronto per la conferenza stampa congiunta con Stefano Trinchera
10.45 Prende la parola Pantaleo Corvino, che lamenta la scarsa attenzione dei media nazionali sulle questioni importanti economico-finanziarie del caso Lecce per far conoscere l’operato del club. “Ho visto pagine nazionali che non hanno dato risalto a ciò che si è detto ieri“, la chiosa evidente di Corvino. “E’ vero che il Lecce interessa più a livello locale, l’ho visto dalle pagine regionali, ma qualcosa in più sarebbe potuta esserci. Probabilmente dipende dall’alto. Come anche quando abbiamo vinto lo scudetto. Qualche giornale ha dato più spazio a dei necrologi”.
“Ho da fare una premessa. Oggi parleremo di calciomercato e Stefano Trinchera risponderà alle vostre domande. Il riferimento per le risposte è lui, lavoriamo insieme e io ieri ho parlato troppo. Detto questo, ribadisco che ieri abbiamo parlato di analisi approfondite per quanto riguarda certi argomenti insoliti per una conferenza stampa. Io penso che ieri è stata una giornata un po’ diversa e oggi non sarà diversa da ieri. Stando alla parte operativa, parleremo del percorso che d’ora in avanti andremo a tracciare, sarà come lo scorso anno un’altra maratona. Magari non sarà quella di New York perché c’è un mese in meno, sarà lunga, completata, difficile, con salite e discese, momenti di difficoltà e rincorsa e viceversa rispetto agli altri. Prima di passare a quest’aspetto operativo per il prossimo campionato, dove vi rivolgerete a Stefano, io faccio una premessa societaria per approfondire quanto detto ieri”.
“Da quest’anno sotto la mia responsabilità ci saranno Primavera e Under 18. Annuncio ufficialmente la riconferma di Federico Coppitelli per un altro anno e di Simone Schipa per l’Under 18. Siamo orientati per la parte tecnica a contrattualizzare gli allenatori per un solo anno, queste sono le linee guida, a volte quando ti trovi con un solo anno ti trovi a trattare e poi vai a ridiscutere tutto. E’ un rischio, per tutte le categorie e lo è anche per Coppitelli e Schipa. Detto questo, io sono il supervisore del settore giovanile. Ieri si è parlato poco di quest’aspetto e che devo essere sincero voglio approfondire”.
“La nostra Primavera. C’è stata buona fede e cattiva fede. Una narrazione sbagliata di quello che facciamo e come lo facciamo. Certi argomenti sensibili devono andare oltre il livello locale perché ci troviamo a che fare con narrazioni internazionali e nazionali sul Lecce. A livello locale bisogna riportare la verità e se siamo portati a fare delle cose con certi motivi e, se condivise, farle vostre. Ho trovato molto ingiusto fare delle narrazioni che non tengono conto di argomenti sensibili. Intanto, si chiede ai club perché hanno debiti, deficit, il calcio fa debiti, non usa bene le proprie risorse però poi c’è un club che si sforza a stare dentro questa sostenibilità nella gestione, nell’equilibrare a livello finanziario e nel fare le riforme Primavera si parte da un presupposto italiano sul Lecce che ha una squadra di stranieri. Si fa la riforma perché il Lecce ha gli stranieri e non si tiene conto del perché. Se gli altri pensano che il Lecce deve solo partecipare con le risorse obbligatorie che è costretto ad avere…qui c’è una società in primis, un responsabile in primis che queste cose cerca di non portarle avanti”.
“Noi siamo figli di un territorio. Vogliamo portare il Salento in evidenza fuori per come facciamo le cose e come non le facciamo. Il Salento non partecipa perché obbligato. Noi vogliamo giocarcela con le armi degli altri. Gli stranieri del Lecce non sono il problema della Nazionale Italiana. Le riforme vanno fatte a livello di prime squadre. Allora si può parlare di Nazionali e colpe di un sistema tecnico e di potenzialità che non ci sono. Ormai è un terreno arido, il calcio italiano è arido. Nella mia provincia è secco, non è il problema della Primavera del Lecce. E’ un tema troppo profondo per racchiuderlo dentro una risposta alla vittoria del Lecce. Il Lecce va in giro non per partecipare, per giocarsela, per creare delle risorse per la prima squadra e non per vincere per forza. Io non posso partecipare con chi viene lasciato nel mio territorio dai grandi club o fare deficit. Non funziona così. Non si può cambiare il sistema per gli 11 stranieri del Lecce, vincere un titolo e avere uno spazietto piccolo sul giornale. Il Lecce non vince perché spende e spande non è così”.
“Vi do i numeri. Pensano che paghiamo in altra maniera. Noi siamo una società seria, retta, paghiamo solo con i conti a posto sotto la luce del sole. Il monte ingaggi della Primavera è di 360mila euro, costo aziendale 517mila euro (si conta tutte le componenti, anche la carta igienica del bagno), contando tutto. Ho pagato 145mila euro i cartellini 2022/2023 e 86mila di commissioni più 200mila euro per il riscatto di Dorgu. Samek a parte. Questi sono i costi della mia Primavera. Se io avessi trovato le potenzialità migliori di quelle che ho dovuto trovare per esaltare il mio territorio in giro per l’Italia l’avrei fatto, mi sarebbe costato meno energie. Trovare gli stranieri è difficile, bisogna mettersi su aerei e treni, qui basta andare a piedi. Qui c’è aridità! C’è secchezza! Non perché a Corvino piacciono gli stranieri. Faccio sto lavoro da 40 anni, avrei voluto trovare un genitore che mi sputasse in faccia e l’avrei accettato quello sputo per l’interesse dei ragazzi. I miei nemici non possono essere quelli che dico “andate a studiare”, e li ritrovo sugli spalti della prima squadra che si sfogano. Per questo il Lecce fa la Primavera in un certo modo. Sono due anni e 10 mesi qui. L’altra volta i Pellè, i Vicedomini, gli Esposito, i Rullo venivano qui perché c’era appeal insieme a dirigenti e allenatori che avevo cresciuto. Sono ritrovato in A2, non sapevate dove giocava la Primavera, altro che Corvino e gli stranieri. Ci sono 2000 persone, a Sassuolo c’erano tifosi del Lecce che gioivano, altrochè. Persson è costato 0. Se per Samek che conto la prima squadra agli altri cosa devo dare, noccioline! Scusate i toni, ma la storia degli stranieri è stata così. Se il Lecce fosse arrivato sotto le prime sei nessuno avrebbe parlato”.
11.07 Prende la parola Stefano Trinchera.
“Abbiamo chiuso un ciclo, le linee guida del club sono state tracciate, i punti oscuri sono stati chiariti. Serve continuare a lavorare per equilibrare l’esercizio finanziario. Alla luce di questo faccio una considerazione, tutti siamo sognatori ma spesso si usano termini eccessivi quando si parla di ambizione e competitività. Così si altera la nostra realtà. In queste conferenze è emersa più chiarezza, noi finora abbiamo fatto un percorso straordinario, l’ha detto Sticchi Damiani, il Lecce deve necessariamente avere un percorso straordinario, non pensiamo di poter essere ordinari per la nostra attività e per raggiungere obiettivi serve essere straordinari. Puntare sui giovani e creare patrimonio tecnico con sforzi disumani e capacità, intuizioni, idee, rapporti. C’è tanto dietro ma è giusto precisarlo. Noi siamo figli di questo territorio, quando si parla di ambizione è un’illusione. Essere competitivi dopo promozione e salvezza, risultati positivi. No. Noi dobbiamo tenere sempre come riferimento la nostra realtà altrimenti ci facciamo male. Per arrivare dove arriviamo facciamo qualcosa di incredibile, non per prenderci meriti. Lo ha ribadito il presidente e dobbiamo fare qualcosa di straordinario per centrare il riequilibrio finanziario e poi con calma ottenere obiettivi tecnici. Questa è la premessa. E’ giusto farla, da questo passiamo all’operatività”.
“Incontreremo Baroni a stretto giro e valuteremo un nuovo percorso insieme. E’ quello che noi vorremmo. Ci sarà un confronto totale con lui. Questa è l’introduzione rispetto alla nostra attività”.
Corvino risponde: “La regola dell’anno di contratto vale anche per la prima squadra”.
Riprende la parola Corvino sul settore giovanile: “Noi siamo gli ultimi, ma serve essere uniti, fuori da qui ci tengono lontani e dobbiamo difenderci da soli. Cercano di parlarne poco e lo abbiamo visto sul campionato Primavera, lo abbiamo visto e qualcuno ha parlato di noi solo con un pezzettino e focalizzandosi sugli stranieri. Già siamo ultimi e si fa fatica, le motivazioni le cerchiamo. Al posto di esaltare i numeri di una Primavera, si fa altro. Un club normale compra 20 calciatori per la Primavera e deve comprarli da club dilettantistici. Per ognuno, la Federazione vuole minimo un prezzo con dei parametri da rispettare, molto superiore ai numeri che vi sto dando. Calciatori local, poi non parliamo se tratto calciatori in club di Lega Pro, perché i giovani importanti di club importanti non vengono a Lecce perché non ha appeal, lo ha perso. Non era in A1 da quando l’ho lasciato. Io come devo fare a creare risorse tecniche? Oggi partono dalla Primavera, un domani spero dal settore giovanile. Non ho la fabbrica di cera. Prendere gli stranieri è una virtù, una capacità, è coraggio. Se noi siamo criticati perché vinciamo. Vincere non è portare il titolo italiano, è portare Gonzalez in prima squadra e fargli fare 35 partite. E ci saranno altri quest’anno. Se poi vinciamo il titolo italiano siamo capaci di scegliere calciatori e tecnico, di dare un bel gruppo di lavoro. Chi parla di queste cose? Si dice solo degli stranieri. Questo ci fa ribollire dopo che siamo arrivati in cima al Monte Bianco. Nel mondo è l’Everest e ora faremo la Youth League. Confrontarci a livello europeo è voglia di scalare l’Everest. Io andrò in Youth League per arrivare in fondo. Chi fa riforme deve tenere conto del lavoro che fanno club del nord che bloccano ragazzi a 12-13 anni. Serve bloccare i ragazzi fino a una certa età e non le regole in risposta al Lecce Primavera. Il Lecce dà fastidio, ecco, uso termini forti. L’anno scorso il problema stranieri non c’era”.
Trinchera parla di Colombo e Falcone, riscattati ieri: “Mi risulta che per Colombo il Milan abbia già esercitato il controriscatto. Per Falcone siamo in attesa di novità”. Corvino aggiunge: “Quando il Milan riscatterà Colombo, pagato 0, il Lecce ricevera 1,5 milione”. E poi Trinchera: “Il diritto di riscatto su Pongracic era fissato per il 31 maggio e non l’abbiamo esercitato, vedremo le mosse da fare”.
Si torna a parlare di Baroni. Trinchera rivela i perché della volontà di continuare con Baroni: “Noi facciamo tante riflessioni figlie di un lavoro certosino, col mister abbiamo ottenuto una promozione e una salvezza. E’ giusto confrontarsi con il mister, se si è in linea si va con la continuità, ma certi temi vanno affrontati col diretto interessato. Abbiamo bisogno del confronto e capiremo se c’è piacere da parte di tutti e due. Per il Lecce la volontà c’è”.
Sui calciatori, Trinchera risponde: “Si cerca sempre di migliorarci, il correttivo serve, come ha detto il presidente non c’è bisogno di vendere. Non sperperiamo patrimonio tecnico, siamo attenti alle valutazioni, soprattutto sui migliori. Se si presentano delle opportunità per tutti il club ne terrà conto, vedremo quello che succederà”.
Corvino parla di Dorgu e Burnete nell’eventualità di vederli in prima squadra: “La risposta più importante è una. Noi abbiamo le idee chiare, sia sui giovani, sia sull’allenatore. Io e Stefano abbiamo delle idee chiare. Quando le idee chiare avranno riscontro, strada facendo le toccherete con mano. Ora non diamo risposte che creano contraddittori. Oggi rassicuriamo i nostri tifosi: abbiamo le idee chiare”.
Trinchera si sposta sulla difesa: “Non entro in merito sulla posizione di Pongracic. Non mettiamo al centro le nostre idee ma sappiamo cosa fare. Umtiti è stata una genialata del mercato estivo scorso grazie ai rapporti di Corvino con il Barcellona. Abbiamo portato in porto un’operazione di fantasia che è andata a buon fine. Oggi dopo questa fase di rilancio ha cambiato gli scenari, è impensabile riproporre l’idea Lecce, sia per lui sia per il Barcellona”.
Sulle alternative in caso di risposta negativa di Baroni, Trinchera chiosa: “Noi sappiamo, abbiamo un nostro modo di pensare sempre condiviso tra me e Corvino che ci porta in una strada, in una competenza. Il primo step riguarda Baroni, noi teniamo conto di ciò. Affronteremo questo con la volontà di proseguire. Se si è allineati si va avanti e teniamo conto di altre situazioni di cui facciamo tesoro della nostra competenza su quello che si potrebbe fare di diverso”.
11.30 Finisce la conferenza stampa