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Il ritorno del mago Oudin: un jolly di pura tecnica per la manovra di D’Aversa

Il nuovo Lecce, in cui la duttilità è una vera arma in più, potrà solo che beneficiare dei colpi del mancino ex Bordeaux

Dopo Falcone e Pongracic, il Lecce ha annunciato l’altro ieri il suo terzo ritorno a titolo definitivo tra i giocatori per cui non era previsto un obbligo di riscatto: Remi Oudin. Il francese era tra gli obiettivi di Corvino sin dalla conclusione dello scorso campionato, in cui si è dimostrato decisivo per la volata salvezza conclusiva. La sua complessa situazione con il Bordeaux e la necessità dei giallorossi di piazzare nel frattempo altri innesti basilari lo ha messo da parte per un periodo fin quando l’area tecnica salentina non ha fatto il blitz per un rientro importante per lo scacchiere tattico di mister D’Aversa.

Remi Oudin nasce il 18 novembre 1996 a Chalons-en-Champagne, cittadina nel dipartimento del Marna. Dopo i primi passi nel Metz, lo Stade de Reims lo ha ingaggiato per le fasi cruciali del settore giovanile. Nel 2014, poi, Oudin è già aggregato alla formazione B. Nel 2015/2016, la maturazione calcistica vive il passo cruciale. A 18 anni, l’ala fa parte della prima squadra del Reims, in Ligue 2. Con i rossi, Oudin gioca (e segna) nei playoff di Youth League, persi in modo rocambolesco contro il Middlesbrough. L’allenatore armeno Der Zakarian nota i grappoli di gol segnati in quarta divisione e, il 13 agosto 2016, lo fa esordire in Ligue 2 contro il Valenciennes e sette giorni dopo gioca titolare nella vittoria 2-1 con il Red Star. Oudin s’intervalla tra prima squadra e squadra B, segna il primo gol in Ligue 2 decidendo (1-0) la sfida con il Chamonis Nort e, nella seconda parte di stagione, è già titolare con 24 presenze, 4 reti e 1 assist.

David Guion prende la guida del Reims e Oudin è uno dei punti fissi della squadra che dominerà nettamente la Ligue 2 conquistando la promozione in Ligue 1 con 88 punti a +15 dal Nimes. Inizialmente, la predisposizione offensiva non gli fa trovare molto spazio nel 4-4-2, ma il successivo passaggio con gli esterni alti (4-3-3 e 4-2-3-1) è una fortuna per Oudin, che graffia continuamente e contribuisce a tantissimi gol della squadra schiacciasassi. In 24 presenze (1523′) arrivano 6 gol e 7 assist.

Il salto in Ligue 1 del Reims porta la luce riflettori su questo 21enne di belle speranze. Oudin non tradisce le aspettative, mostra all’intera Francia la sua caratura e, insieme al Reims neopromosso che chiude ottavo, sorprende a partire dal gol da 3 punti all’esordio in casa del Nizza (0-1). In una rosa che annoverava tra i pali Edouard Mendy, Campione d’Europa 2021 col Chelsea, e in attacco Dia, ex Villarreal oggi alla Salernitana, Oudin è punto fisso del 4-2-3-1 (2628′ in campo), dove gioca in tutte e tre le posizioni della trequarti e, con 10 gol (più 4 assist), è il capocannoniere di squadra. Goleador da trasferta (3 reti in casa, 7 fuori), segna “solo” 3 volte. Oudin è ufficialmente uno dei giovani più interessanti del campionato francese.

Le sirene di mercato accompagnano l’annata successiva, dove il francese rimane inizialmente al Reims, che da sorpresa diviene realtà. Nell’anno dello stop per il Covid, con il campionato transalpino che non riprenderà dopo il lockdown, la classifica sarà figlia della media punti e il Reims è addirittura sesto. Dopo 18 partite, 3 gol e 2 assist, a gennaio, prima dello stop totale, il Bordeaux allenato da Paulo Sousa (prossimo avversario del Lecce) investe 10 milioni e acquista Oudin, utilizzato 8 volte e in rete in trasferta contro il Metz (1-2). I girondini guidati in difesa da Koscielny chiudono al 12° posto.

Nel 2020/2021, il calcio in Francia riprende e Oudin è il calciatore più utilizzato da Jean Louis Gasset, anche più di Benoit Costil, portiere, capitano e bandiera. Nelle 38 presenze, con 4 gol e 4 assist, è da ricordare la doppietta al Lorient (1-2) ma il Bordeaux, dopo un buon inizio che fa pensare alla lotta per l’Europa, cala di rendimento e termina ancora al 12°posto. Le Marinets et Blanc sprofondano incredibilmente l’anno dopo e, con soli 31 punti, arrivano ultimi e tornano in Ligue 2 dopo 30 anni. Il primo fallimento della carriera è rovinoso e neanche l’arrivo di Guion, guida di Oudin al Reims, che subentra a Petkovic, riesce a salvare il Bordeaux, che, come detto prima, in estate diventa un negozio appetibile per numerose squadre, da Adli (Milan), Mara (Southampton), Hwang (Nottingham), Onana (Lens) e Costil (Auxerre, da quest’anno anch’egli alla Salernitana).

Sul gong del calciomercato estivo 2022, quasi come avvenuto quest’anno, ecco la chiamata del Lecce. Oudin è pronto all’occasione italiana e Baroni ne fa da subito il vice-Strefezza. L’impatto non è travolgente, complice una squadra che si sta ancora conoscendo, e le migliori cose di tutto il girone d’andata l’ex Girondins le mostra da neo entrato a Salerno, dove contribuisce alla prima vittoria stagionale dei suoi entrando anche nell’azione del gol decisivo di Strefezza.

Con il passare del tempo il classe 1996 si dimostra più utile ad aumentare il tasso tecnico e la pericolosità offensiva a gara in corsa che dal primo minuto. Quando è chiamato titolare, infatti, delude spesso le aspettative, mancando soprattutto in fase conclusiva. Un trend che però cambia in modo radicale con l’arrivo dellaprimavera, quando mister Baroni ridisegna il suo Lecce ed in particolare il suo centrocampo, decidendo di aumentarne la qualità con l’arretramento proprio di Oudin. Il quale dimostra subito intelligenza, spirito di sacrificio e duttilità adattandosi benissimo nel ruolo di incursore e regista decentrato. La crescita dello spessore delle prestazioni è tangibile e trova riscontro anche nei numeri, con la realizzazione di tre gol. Il più bello è anche l’ultimo del Lecce 2022/23, siluro al volo sotto l’incrocio, ma i più importanti sono i due dell’Olimpico in casa Lazio dove arriva un pesantissimo mattone in ottica salvezza. La stessa che il Mago Remi proverà a bissare quest’anno, dopo aver riabbracciato quei colori giallorossi con i quali ha saputo stringere, in un continuo crescendo, un legame particolare.

E quest’anno la sua propensione all’adattabilità potrà essere ulteriormente messa a servizio nel 4-3-3/4-2-3-1 di Roberto D’Aversa. Oltre a coprire le spalle di Banda, Strefezza ed Almqvist sulle corsie, Oudin potrà dire la propria come mezzala e soprattutto nel ruolo che probabilmente gli si addice più di tutti, quello di trequartista mobile in grado di spaziare sia alle spalle della punta che in supporto di mediani ed esterni, mettendoci corsa ed inventiva perché la manovra giallorossa possa beneficiarne.

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Franz
Franz
7 mesi fa

Quest’anno ci darà grosse soddisfazioni forza Remy.💪💛❤

Gio
Gio
7 mesi fa

Titolare con Rafia alle spalle. Senza dubbio proprio

Alessandro
Alessandro
7 mesi fa

Ottimoooooooo

carlo
carlo
7 mesi fa

Trequartista mobile ottimo. Non è un’esterno

Dario
Dario
7 mesi fa

“potrà solo che beneficiare” dubito sia italiano.
È un po’ come il “piuttosto che” usato alla caxxo di cane al posto di o/oppure.

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