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Corvino: “Intravedere prima degli altri è la vera arte”

Il responsabile dell'area tecnica dell'US Lecce si racconta all'Avvenire nel segno dell'assonanza tra il suo nome, Pantaleo, e la filosofia "Panta Rei" (tutto scorre) di Eraclito

PENSIERO. “L’immagine di Pertini che si alza dopo il gol di Altobelli alla Germania mi fa venire ancora la pelle d’oca. Io ero a Vernole, a casa mia, e facevo già il d.s. della squadra del mio Paese. Al Casarano debuttai tra i pro. Fabrizio Miccoli è stato il primo campione che ho preso da bambino. Oggi giocherebbe in pianta stabile nella nazionale di Spalletti. Se trovi il campione scopri l’acqua calda, lo vedono tutti. Intravedere prima degli altri è la vera arte”

VECCHIA SCUOLA E NUOVO CALCIO. “Fino all’anno scorso c’era anche Ariedo Braida che ha vinto tutto col Milan. Walter Sabatini ora è senza squadra ma gli auguro di rientrare presto. Ora ci sono solo io con Marotta e Galliani, ma io sono l’ultimo dei mohicani. Cosa non va oggi? Si fa prima a dire quello che ancora va. Tifosi, arbitri, qualche ds, molti allenatori e qualche giornalista che sa ancora raccontare calcio con obiettività e un pizzico di poesia sono da Patrimonio Unesco. E i presidenti? Vero, ma la ragione per le categorie appena elencate è che ci vuole dello studio preventivo. Una volta i presidenti erano imprenditori serie e capaci, allestivano un management adeguato. Oggi comandano fondi di investimento, app e intelligenze virtuali hanno la meglio sull’elemento umano. Allora è tempo di istituire a Coverciano corsi per presidenti. I procuratori? Falso problema. Come la storia degli stranieri nelle nostre rose. Il pallino lo hanno sempre le proprietà. Se vuoi pagare con il prezzo giusto un giocatore, italiano e straniero che sia, puoi farlo”.

IL RITORNO A LECCE. “Sono tornato perché dopo 15 anni, 13 a Firenze e 2 a Bologna, mi ha voluto il presidente Sticchi Damiani.  Quando l’ho lasciato, il Lecce era in A e l’ho ritrovato in B. La Primavera era Campione d’Italia e pure quella l’ho ripresa dalla B. In tre anni siamo tornati in A e la Primavera ha vinto lo scudetto. Oggi la rosa di D’Aversa è la più giovane con 7 ragazzi arrivati dalla Primavera”.

MODELLO. “Il nostro monte ingaggi è di 17 milioni di euro lordi, il più basso di tutti. Abbiamo dovuto autofinanziarsci per far questo, comprare a poco e vendere a tanto. Vedi Hjulmand: l’ho preso a 170mila euro dall’Admira Wacker e l’ho rivenduto a 20milioni allo Sporting Lisbona. A Lecce siamo più figli delle idee che del portafoglio, qui non ci sono fondi e sceicchi. Arabia? Altro falso problema. Per ora gli arabi portano risorse economiche che non estirpano il patrimonio dei nostri giovani. Se in futuro prenderanno i migliori millennials italiani ci sarà da preoccuparsi, ma ora il problema non c’è. Il calcio è il mio secondo amore dopo mia moglie. Sono arrivato fino a Capo Horn per vedere solo una partita”.

ALLENATORI. “Il primo anno di A a Lecce presi Zeman che veniva da sette retrocessioni ed era appena sceso dalla B alla C con l’Avellino. Facemmo bene. Poi sono andato alla Fiorentina e con Prandelli abbiamo ottenuto quattro qualificazioni Champions. Lavoro eccezionale e Cesare è diventato ct dell’Italia vicecampione d’Europa 2012. L’allenatore che ho amato di più è Mihajlovic. Lo chiamai alla Fiorentina per aprire un altro ciclo, differente e in autofinanziamento. Il primo anno andò bene, il suo licenziamento al secondo anno coincise col mio primo esonero dopo 32 anni di calcio. La scelta di Sinisa la rifarei, era un grande allenatore, un uomo meravigliosamente raro che non dimenticherò mai”.

RIMPIANTI E OBIETTIVI. “Forse ho solo un rimpianto. Aver fatto arrabbiare mio padre quando rinunciai all’Aeronautica per dedicarmi al calcio. Papà ha visto solo i miei inizi da d.s. poi è morto…Peccato che non abbia potuto gioire con me dei successi che ho ottenuto, specie quelli alla Fiorentina di cui era un grande tifoso. Sento che mi è sempre vicino e mi aiuta ancora. Il mio prossimo obiettivo? Scrivere ancora tante pagine belle e non morire a casa, ma in pista e correndo ancora forte come i cavalli di razza”.

 

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7 mesi fa

Ciao, sono riuscito a ottenere un prestito senza rischi da un direttore e manager finanziario onesto e sincero, il processo che ne è seguito non ha richiesto più di 72 ore, quindi non ho dovuto aspettare che arrivassero 100000€ sulla mia carta. Ho potuto avviare la mia attività creando questo, formando animatori per bambini e altre cose. Io li utilizzo e consiglio a tutti di rivolgersi a loro per un prestito. Il suo tasso di interesse è del 4% annuo e le condizioni del prestito sono molto vantaggiose.
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7 mesi fa

Il nostro Corvino, si che è un vero “LAVORATORE” di calcio. Il suo lavoro è fatto di capacità nel saper trovare i talenti, non come gli altri che con i soldi che gli mettono a disposizione sanno solo comprare i campioni già affermati. Grande PANTALEU NUESCIU. #puruióculisordimifitava# 🤣

pietruzzo
pietruzzo
7 mesi fa

pensare che quello che ci ha lasciato in una situazione pericolante e che Corvino ha risollevato in due esercizi adesso fa il ds del Napoli. Questo dice come va il calcio. Da Vera a Umtiti e Pongracic da Beznar a Hjulmand e Ramadani da Babacar a Krstovic e Almqvist. Un capolavoro incredibile e difficilmente spiegabile.

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7 mesi fa

tutti parlano di lui ,ma in verità lo hanno sempre fatto quest’anno magari i punti fatti e le qualità portate in rosa ne hanno aumentato la mediaticità,ma il nostro ds in tutti i campionati ha fatto parlare di se in positivo perchè è un vero intenditore e scopritore di talenti come pochi(o nessuno)

Damiano
Damiano
7 mesi fa

Grazie Direttore, Lecce ti ama…😍👏🏻💛❤🔝

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7 mesi fa

MESCIU PANTALEO ete Lu MARADONA DEL salentu l’autri sa nu calare le mane percene ite mutu annanzi…. Forza PANTALEO 💛❤️

Andrea
Andrea
7 mesi fa

MAROTTA GIUNTOLI PRADE’ ecc.. IMPARATE DA QUESTO GRANDE MASTRO!

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7 mesi fa

Corvino un grande è ce lo abbiamo solo noi forza Lecce

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7 mesi fa

Grande Direttore!!
Fortuna di averlo a Lecce!!!

Antonio67
Antonio67
7 mesi fa

Intervista memorabile, ricchissima di visione del futuro, di umanita’ e di classe sempre piu’ difficile da trovare..non solo nel calcio..questo signore e’ un totem di riferimento, per chi volesse ispirarsi alle proprie radici, alla vita di decenni fa, ma con una grande modernita’ di pensiero, senza incappare in considerazioni dozzinali..anzi smentirle..eppoi e’ anche il migliore, nomi e plusvalenze alla mano, a scovare talenti in erba..grazie pantaleo

Europa giallorossa
Europa giallorossa
7 mesi fa

Maestro Corvino di eccellenza calcistica, mentore ed anticipatore, visionario e precursore.
Un Manager che è partito dai campi sterrati e se non fosse stato in Italia sarebbe diventato tra i primi in Europa.
Tutti i giornali europei parlano di Lecce ma è Corvino che ha il merito di aver osato più in alto delle aquile.
Un vero esempio del calcio pulito.
Chapeau.

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