LA CARRIERA. “E’ quasi un sogno che si avvera. Ogni volta che penso a quello che mi accade mi guardo sempre indietro. Fino a due anni fa ero a un passo dalla Serie D, disputavo i play out, mentre ora sono in Serie A. Non saprei neanche come descrivere un passaggio come questo in così breve tempo. Quando provo a spiegarlo mi vengono i brividi perché i sacrifici sono tanti. Da piccolo ho sempre desiderato di fare questo e ora ce la sto facendo, ma la strada è ancora lunga”.
LE GIOVANILI A LECCE. “Fino all’unger 17 ho giocato a Bari, poi sono passato al Lecce. Due realtà completamente diverse nell’approccio a vivaio. A Bari la società cambiava spesso, la prima squadra era al centro di tutto, mentre il settore giovanile era organizzato ma non ad altissimi livelli. A Lecce si è creata una situazione opposta. Ho trovato un club che lavorava tantissimo con i ragazzi. Li sono stato due anni in Primavera, anche se nel secondo ero stabilmente nella rosa dei grandi”.
IDOLI. “Cerco di rubare qualcosa un po’ a tutti. Mi piaceva molto Sergio Ramos o il Van Dijk di qualche stagione fa. Avevo anche un debole per Chiellini”.
IL FROSINONE. “Tutti parlano di spensieratezza ma in realtà siamo ragazzi che si mettono delle pressioni da soli, pur di arrivare in alto. Abbiamo un grande gruppo e questo è fondamentale. Il mister poi ci dà una grandissima mano. Prepara le partite molto bene e noi lo seguiamo”.