Gianni Munari ha raccolto 147 presenze e 13 gol con il Lecce, squadra con cui ha festeggiato due promozioni e una salvezza in Serie A: “I miei trascorsi al Lecce, gli amici salentini e mia moglie mi hanno sempre portato a seguire la squadra dell’amico D’Aversa. Quest’anno ho visto quasi tutte le partite del Lecce e devo dire che fanno un bel calcio. Sono una squadra ben costruita, sempre viva e difficile da affrontare. L’allenatore gli ha dato un’identità ed in rosa può vantare tante soluzioni sugli esterni e giocatori molto interessanti. Come ad esempio Banda, Krstovic o il centrocampista albanese Ramadani che lunedì sera al Bentegodi non sarà però della partita per squalifica. Anche contro il Milan, nonostante il torto subito, hanno fatto una buona partita”.
E poi, sulla principale garanzia dei giallorossi: “Il Lecce può contare poi su un dirigente a dir poco preparato come Pantaleo Corvino, un grande conoscitore di calcio che anche quest’anno ha saputo acquistare calciatori ai più sconosciuti ma di grandi qualità. Col direttore mi lega un grande rapporto di stima, fu infatti lui a portarmi anche a Firenze”.
Munari parla poi dei veneti: “Anche il Verona lo seguo e dopo un ottimo avvio di campionato, i gialloblù hanno incontrato momenti di difficoltà. L’anno scorso però ci insegna che se si trova la giusta compattezza ed armonia, si può ribaltare ogni pronostico. Per l’Hellas e Baroni la sfida contro il Lecce sarà decisiva. Dagli scaligeri mi aspetto un segnale, sia per i tifosi che per la società. Il Bentegodi, saprà com’è sempre stato, dare una mano alla squadra. Baroni, considerata anche la posta in palio, potrebbe riprendere il suo credo calcistico passando quindi alla difesa a quattro. Ma è bene sempre ricordare che il modulo va scelto ed adattato in base alle caratteristiche dei giocatori che hai a disposizione. La rosa di quest’anno la ritengo superiore a quella dell’anno scorso, con Ngonge che rappresenta il giocatore di maggiore qualità. Ad oggi non mi priverei di Saponara”