L’unità di un gruppo si vede dal contributo costante dato da subentranti e cambi. La sosta è stata utile per Remi Oudin, ieri autore della rete dell’1-0 con un tiro da fuori area di mezzo esterno destro imprendibile per Montipò. D’Aversa, già dalla conferenza stampa pregara, aveva speso parole di elogio per il francese, arrivato in ritardo di condizione ma ripresosi fino alla condizione migliore durante lo stop al campionato di novembre. Con il guizzo di ieri, le ieri segnate in maglia Lecce sono cinque.
Oudin, l’anno scorso acquistato per il tridente offensivo, è stato spostato mezzala da Baroni e proprio al suo ex allenatore, tatticamente “inventore”, ha segnato il primo gol in trasferta di questo campionato. Il contributo del 27enne è importante su palle inattive, data la sua abilità di calcio, e soluzioni da lontano, momenti nevralgici di partite contro squadre parigrado dove, oltre a corsa, attacco nello spazio e intensità urge ogni tanto la giocata da apriscatole.
La scelta di indossare la maglia numero 10 dal suo ritorno a Lecce in pianta stabile è una piccola ammissione di voler prendersi responsabilità. Nel roster del centrocampo di D’Aversa, a lui, Gonzalez e Rafia, spettano le scelte su passaggi decisivi e contributo realizzativo. Rispetto alla stagione passata, la linea mediana sta già contribuendo di più al bottino reti. Oltre alle due di Oudin, sono entrati nel tabellino marcatori già anche Rafia e Gonzalez per un totale di quattro gol. Nel 2022/2023, le tre di Oudin (doppietta alla Lazio e gol al Bologna) arrivarono alla fine dopo i singoli squilli di Gonzalez e Blin.