Nei momenti di pericolo, Falcone c’è e apre il mantello da supereroe. Il rocambolesco pareggio nell’ultimo impegno a Verona è rimasto tale anche grazie alle 9 parate (6 di riflesso) messe a referto soprattutto nell’ultima porzione di gara. Statisticamente, secondo l’indice xCG, Falcone ha vissuto la partita record in carriera tra Serie A, B e C (o almeno dal 2015 in poi, anno di inizio nell’uso della grandezza statistica) per pericoli occorsi: 4,14. Per trovare gare in cui l’xCG ha superato il 3 bisogna scorrere fino a Juventus-Sampdoria 4-1 in Coppa Italia 2021/2022 (3,54), Cosenza-Monza 0-3 in B del 7 maggio 2021 (3.21), un mese prima, Cosenza-Cremonese 0-1 e, in Coppa italia di Serie C il 29 luglio 2016, Livorno-Juve Stabia 1-3.

Fatto l’excursus statistico, si esalta il contributo di Falcone sempre più importante nell’economia dei punti alla ricerca della salvezza racimolati durante il percorso del Lecce. Il portiere ha dimostrato grandissima stabilità mentale. La partita è cominciata con la velenosa conclusione di Ngonge rimbalzatogli davanti al 6’. Differente destino ha avuto l’altro guizzo di Ngonge, capace di beffare la spaccata di Falcone sul primo palo. Nel secondo tempo, il portiere romano ha reagito alla grande abbassando la serranda e trasformando una prestazione sino a quel momento sotto la sufficienza in una prova da MVP.

Sull’1-1 sono giunti gli interventi a smanacciare la punizione di Ngonge (11’st) e il primo, di attenzione e forza fisica, riflesso a dire no alla bordata di Duda (17’st). Tramutato il punteggio in 2-2 dopo i punti di Gonzalez e Djuric, i dieci minuti da sogno nel finale con tre interventi salva-risultato, due in successione al 37’ sul colpo di testa di Ngonge e sul piatto dell’accorrente Duda. Un minuto dopo, la murata su Lazovic solo in area decentrato dalla sinistra. Con prestazioni così, sognare il ritorno in Nazionale è possibile.