Queste le sue parole: “Il club deve avere il coraggio di imporre una linea guida. Se io vado al Toro e il presidente Cairo fa dei nomi, devo essere in grado di poter essere aziendalista, ed essere più vicino a quelle che sono le esigenze del club. Se questo fattura 80 milioni, chiaro che non posso spenderne 150. Evidentemente non avrò fatto bene il mio lavoro”.
Poi ancora: “È qui che la figura del DS diventa importante: il Frosinone ha Angelozzi che è una figura storica del nostro panorama calcistico dei direttori sportivi, il Lecce Pantaleo Corvino che storicamente rappresenta quel tipo di ruolo. Sono club che si affidano a queste figure che cercano di portare avanti azioni virtuose. Il Lecce per esempio ha un monte ingaggi tra i più bassi del campionato. Le società devono essere consapevoli, perché se poi ti ritrovi a lottare per la salvezza, e può anche scapparti il piede, se alla fine dovessi retrocedere non ti ritroverai con un monte ingaggi spaventoso”.