Una partita bella, piena di spunti e occasioni, giocata da (più di) ventidue calciatori per la maggioranza debuttanti o poco più. Lecce-Frosinone, per molti, è stata uno spot per il calcio italiano, una gara disputata tra due allenatori che fanno dell’identità offensiva i perni della rispettiva filosofia. Alla fine il tiro di Ramadani, deviato da Monterisi, ha beffato Turati e tinto di giallorosso il ventoso pomeriggio del Via del Mare. Il primo gol dell’albanese è stato il premio ad una partita in cui i salentini hanno lasciato, volutamente, il piglio del gioco agli ospiti per cercare di colpire negli spazi aperti beneficiando della forma di Lameck Banda. I gol sono arrivati diversamente, ma, anche se con diversa pericolosità come si vedrà, il Lecce ha prodotto di più.
Il dato dei tiri sorride al team di casa: 17 tiri (7 in porta) a 10 (5). Il Frosinone, come si vede, è stato più preciso. Secondo l’indice xG, il Frosinone è stato più pericoloso: 2.06 a 1.59. Il rigore-gol di Kaio Jorge (0.76) ha tracciato il leggero solco e i ciociari non hanno capitalizzato le ghiotte occasioni di Brescianini al 29′ (0.25), Kaio Jorge al 55′ (0.26) e Soulé al 62′ (0.24).
Il Lecce si è poggiato sulla ricerca dell’uno contro uno di Banda, ieri formidabile. Lo zambiano ha ingaggiato 15 dribbling vincendone 12. I suoi 4 tiri, uno in porta, hanno generato 0.35 di xG. Sull’azione gradevole al 42′ dopo i tocchi di Strefezza e Oudin il rimpiato per il tiro troppo alto (0.17). Oltre alle 14 palle perse, è stato fondamentale anche l’apporto di Banda in fase difensiva: 57 percenti di duelli vinti (24 su 42), 7 palle recuperate e 5 intercetti. Sempre secondo l’xG, il Lecce è stato pericoloso senza capitalizzare con la puntata alta di Piccoli al 78′ (0.22) e col sussulto successivo di Sansone (0.24). Il gol di Ramadani all’89’ (meno di 0.01) è stato il letterale jolly colto dal mazzo con la complicità di Turati, ingannato dalla deviazione di Monterisi.
Il successo è giunto nella partita con meno percentuali di possesso palla dell’anno. Il Lecce ha chiuso con il 39.72 percento contro il 60.28 ospite. A complicare la costruzione di D’Aversa, la poca precisione dei passaggi. poco meno del 75% (74.92%, 224 su 299) sono giunti a destinazione. Il binario Oudin-Banda è stato la prima scelta offensiva. Solo a Firenze sono stati meno (280) ma con una precisione leggermente più alta (76%). Altri numeri per il Frosinone, in difficoltà in difesa ma propositivo (la combinazione di passaggi Brescianini-Soulé nella top 3 oltre il palleggio tra Romagnoli con Barrenechea e Okoli): 453 tocchi precisi per l’83%.
Anche se la pericolosità è stata inferiore agli avversari, il Lecce ha prodotto tanto nei periodi di possesso. 31 ingressi in area eguagliano Lecce-Lazio 2-1 e Lecce-Torino 0-1, gare dove le conclusioni hanno portato a effetti diversi. Precisione anche in zona cross: sopramedia numero di traversoni (20 contro 15), accuratezza (40% contro 36.4) e numero di palloni spediti dalla trequarti (10 contro 5). Record di offside, 6 (3 per Piccoli) e positività nei duelli offensivi (oltre al dato già descritto per Banda, bravi Piccoli (59%), Gendrey e Strefezza (80%)).
Difensivamente, dei rischi (soprattutto il rigore erroneamente concesso da Zufferli e il tiro masticato da Soulé) sono arrivati da spazzate difettose di Oudin e Blin. Il centrocampo è mancato nel contenimento del palleggio avversario. L’eroe di giornata Ramadani ha raddrizzato con il gol una delle sue peggiori partite: solo il 38% di duelli vinti. Kaba ha dato forza al reparto al posto di Blin, altalenante nonostante gli 8 intercetti. Bene le fasce, con Stefezza, Gallo e Banda.