Il mancino sotto l’incrocio con cui Patrick Dorgu ha deciso la sfida con la Fiorentina rappresenta, in casa Lecce, il gol numero 13 siglato da un calciatore giallorosso nella Serie A 2023/24. Un dato eloquente, da prendere nel modo giusto, perché può dare una visione più completa dello stile di gioco dei salentini per i quali la figura della punta/regista (splendido esempio, davvero da manuale, nella prova di Krstovic) è più importante della figura del 9 accentratore assoluto della finalizzazione.
Basti vedere proprio il match con i viola, nel corso del quale è arrivato il suddetto centro di Dorgu ma sarebbero potute arrivare altre tre “prime volte” che avrebbero incrementato il valore numerico del dato. Parliamo delle occasioni di Pongracic, che dopo 3 minuti ha mancato di un nulla il cross col contagiri di Oudin, di quella di Kaba, traversa piena e urla contro la malasorte, e quella di Blin, che sempre di testa ha chiamato Terracciano ad una delle tante super-parate della disputa.
Tornando ai 13 marcatori già a segno, rispetto all’intero campionato il Lecce si issa in vetta. Nessuno ha fatto meglio, anche se altre cinque hanno fatto uguale, ovvero Roma, Juventus, Atalanta, Milan e Frosinone. C’è però anche chi ha fatto la metà, l’Empoli a 7, e di certo ne ha fino ad oggi pagato le conseguenze, e lo stesso si può dire per un Verona (8), un Sassuolo (9) ed un’Udinese (9) in affanno. Se non hai Lautaro, insomma, l’efficacia del collettivo è fondamentale.
Basta segnare con chi conta poco.
Abbiamo punte che fanno staffetta. Lo scorso anno Ceesay + Colombo 11 reti e ci siamo salvati. Ad oggi Krstovic e Piccoli sono a quota 9. Dobbiamo solo ritornare ad avere ritmo, e soprattutto fiducia, perché la squadra c’è e c’è sempre stata (sicuro più di altre).