Mirko Vucinic ha esordito dal legame con il capoluogo salentino, città in cui ha scelto di vivere: “Lecce è una città che mi ha dato sia l’amore calcistico, sia l’amore della mia vita, ossia mia moglie. I miei figli vivono e vanno a scuola qui a Lecce, sono molto legato a questa città tanto che ho deciso di vivere qui perché il primo amore non si scorda mai. Il Lecce? Mi ha dato tanto come società. Mi ha tolto dalla strada in Montenegro, perché poi chissà cosa avrei combinato. Sono grato alla società, alla città e alla famiglia Semeraro e al Lecce in generale”.
E poi i ricordi tra Roma e Juventus. Nella Capitale, il montenegrino ha sfiorato lo scudetto giocando con Francesco Totti, poi festeggiato alle dipendenze di Antonio Conte: “L’esperienza con la Roma mi ha lasciato il rammarico per due Scudetti sfiorati ma c’è da dire che l’Inter, in quegli anni, era una grande squadra anche in Europa. Con la Juve di Conte poi sono arrivati tre Scudetti in tre anni, grandi emozioni. Abbiamo vinto tanto in tre anni e conservo bellissimi ricordi. Conte ci faceva lavorare tanto ma poi il lavoro pagava in campo. Chi erano i suoi preferiti? Forse io ero uno tra quelli. Totti? Un grandissimo fenomeno in campo e una persona semplice e tranquilla fuori dal campo che ti veniva sempre in aiuto, qualsiasi cosa ti servisse. È stato il giocatore più forte con cui ho giocato: trovava delle soluzioni dove nessuno pensava di cercarle”
Vucinic è stato uno dei tenori del Lecce di Zeman: “Ha contribuito tanto alla mia stagione record con 19 gol a Lecce -ricorda-. Un grandissimo allenatore e, per noi attaccanti, il suo modo di giocare sempre all’attacco era una ciliegina sulla torta. Una bravissima persona, ce ne sono pochi come lui, era diretto e schietto e non ruffiano come altri”.
L’ex attaccante parla poi del presente: “Ora sono vice allenatore del Montenegro, a maggio farà l’esame per prendere la licenza pro e il mio obiettivo è allenare una squadra, vedremo il futuro cosa ci riserverà. Il gol che conservo nel cuore? Il mio primo con la nazionale montenegrina contro l’Ungheria. Quelli fatti a Lecce li porto tutti nel cuore, non potrei sceglierne uno”.
Se questi due giocatori e come tanti altri di allora ( Stovini, Ledesma ,Tonetto, Giacomazzi ecc …solo per citarne alcuni )giocassero nel Lecce di oggi e in questa serie A, potremo tranquillamente essere tra le prime 10 e lotteremo per una qualificazione in Europa altro che salvezza .