“Sono contrario alla serie A a 18 squadre. Secondo me è un modo di alcune big per limitare i propri danni economici. Molto banalmente, oggi gli introiti della Serie A vengono divisi tra 20 squadre, l’idea di poter dividere tra 18 alletta le big. Perché togliere a due piazze piccole l’opportunità di competere nel massimo campionato italiano? Per me il numero delle partite conta ben poco, il problema principali sono gli introiti”. Saverio Sticchi Damiani, in una lunga intervista sul Nuovo Quotidiano di oggi, spiega la sua sulla riforma del campionato.
Come fare quindi per mettere un freno a un calcio che sembra in crisi? “Introdurre regole certe per impedire ad esempio l’iscrizione ai campionati alle società che non hanno i conti in regola o che non rispettano un determinato rapporto tra ricavi totali e salari dei calciatori. Speravamo tutti in un cambio di passo dopo l’emergenza sanitaria ed invece – passato il clamore del momento – in molti continuano a fare ciò che facevano prima, ovvero spendere ciò di cui non dispongono”.
Che si facessero un campionato a parte così forse questo calcio diventa più pulito…..
Basta che devono pagare sempre le piccole e le big la passano liscia!!! Che se non fosse per le piccole come farebbero ad essere big!!!?
Ma di cosa parliamo fino agli anni 60 non esistevano le sostituzioni poi dopo ne venne introdotta 1 e c’erano 11 giocatoro ora il calcio è cambiato ci sono 5 cambi e le rose sono da minimo 25 giocatori e già molti giocatori giocano poco. Le grande pensano che limitando le squadre avrebbero gli stessi introiti televisivi e da stadio? Facessero meno debiti e stessero più attenti ai conti squadre come juve milan e inter se fossero applicate le regole non dovrebbero nemmeno iscriversi al campionato.