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Di Francesco affronta il Lecce da ex per sfidare l’amico D’Aversa

DiFra ritrova i giallorossi da avversario dopo la mezza stagione del debutto nella massima serie

Partita con ricordi e temi romantici per i due allenatori di Lecce e Frosinone. Eusebio Di Francesco e Roberto D’Aversa, oltre che concittadini di nascita, sono amici. Entrambi hanno esordito da trainer alla Virtus Lanciano. DiFra, nello specifico, è stato il primo allenatore della gestione Maio che ha portato i frentani in Serie B. Raccogliendo l’eredita di un campionato poco felice (retrocessione sul campo dalla C e ripescaggio) nel 2008/2009, l’allenatore di San Giovanni Teatino ha lasciato il posto il 23 gennaio 2009 a Dino Pagliari dopo cinque sconfitte consecutive e la squadra ancora in zona playout. Da allora però la proprietà percepiva il valore: si parlò di “scelta sofferta”.

Il riscatto di Di Francesco partì da Pescara nel 2010, dove subentrò a Cuccureddu centrando la promozione in B tramite i playoff nella storica finale vinta 1-0 sul Verona con gol di GanciA pochi chilometri di distanza, Roberto D’Aversa vestì la maglia della Virtus Lanciano, che, da calciatore, portò anch’egli in B.

In cadetteria, Eusebio riuscì a costruire finalmente una squadra a sua immagine e somiglianza, imperniata su un frizzante 4-3-3. Dopo aver lottato a lungo per i playoff, il Pescara chiuse al 13° posto, ma le idee innovative e la voglia di Di Francesco convinsero il Lecce. Nel 2011/2012, i giallorossi, orfani di Gigi De Canio, costruirono la squadra a costo zero dopo “l’autogestione” imposta dalla famiglia Semeraro che lasciò la presidenza a Isabella Liguori e il profilo di Di Francesco, giovane senza molte pretese, fu ideale per coordinare il lavoro comunque ai punti positivo di Carlo Osti. Nel Salento arrivarono futuri campioni come Cuadrado e Muriel (pronto solo ad autunno inoltrato) ed elementi esperti, Julio SergioOddo e Obodo, che non resero come atteso.

Di Francesco partì con l’illusoria vittoria di Bologna (0-2) a rendere meno amare cinque sconfitte in sei gare. Un altro successo esterno, a Cesena (0-1, Cuadrado) calmierò il doppio k.o. con Milan e Palermo seguito dal pari interno col Novara. Un altro tris a zero punti però fu fatale. Dopo Roma all’Olimpico e Catania al Via del Mare, la partita persa 4-2 a Napoli fu fatale al giovane Di Francesco, sostituito da Cosmi che, con un calcio più difensivo e qualche rinforzo, lottò per la salvezza arrendendosi solo alla fine.

L’insuccesso nella massima serie non scalfì le certezze di Di Francesco, messo sotto contratto dal Sassuolo. Il tecnico entrerà nei documentari sui neroverdi: promozione in A al primo anno e cinque anni in cui gli emiliani si sono affermati per fucina di talenti e squadra salda finanziariamente e tecnicamente. L’apice di Di Francesco al Sassuolo è la qualificazione all’Europa League 2016/2017, mentre il Lecce annaspava in Serie C rendendo impossibile ogni incontro.

Il percorso è poi continuato alla Roma. Anche nella capitale pietre miliari europee, con la semifinale di Champions raggiunta dai lupi (con qualche rammarico di finale non raggiunta) dopo 34 anni. L’anno dopo, l’Europa più prestigiosa fu fatale: la Roma lo esonerò dopo l’eliminazione con il Porto agli Ottavi e la sconfitta nel derby con la Lazio.

L’incrocio con il Lecce fallì nel 2019/2020 da tecnico della Sampdoria, piazza amara anche all’amico Roberto D’Aversa. Nonostante il triennale firmato, Di Francesco fu sollevato dall’incarico con il Doria ultimo dopo tre punti raccolti in sette giornate. Ad affrontare il Lecce a Marassi (1-1) e nel ritorno dopo il lockdown, fu Claudio Ranieri.

Dopo l’altra delusione a Verona nel 2021, un’altra occasione, per certi versi simile al Lecce 2011/2012, è arrivata dal Frosinone del presidente Stirpe. Una squadra piena (troppo?) di prestiti, estro offensivo con i giovanissimi da Ibrahimovic (Bayern), Reinier (Real Madrid), gli juventini Kaio Jorge e soprattutto Soulé e tenacia in mediana con l’altro bianconero Barrenechea affiancato ai neopromossi Brescianini, Gelli. Dietro, l’altro talento con spazio da guadagnarsi Okoli (Atalanta), Turati (Sassuolo) in porta e gli ex rincalzi del Lecce Romagnoli e Monterisi a sorprendere.

Messo in archivio un girone d’andata più che positivo, il Frosinone, come il Lecce d’altronde, è in flessione. I 23 punti dei giallazzurri però sono anche figli di un calendario più che proibitivo negli appuntamenti precedenti allo scontro diretto con i salentini.

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2 mesi fa

È un bravo allenatore!

Toni
Toni
2 mesi fa

D’Aversa vedrai chi al tuo amico gli farai un bel regalo a Di Francesco!!!

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2 mesi fa

A Lecce gli dissero di non creare entusiasmo nella piazza perché erano in procinto di vendere! Testuale da intervista.
E bravi i SemeRaro.

Core presciatu UL 🇪🇦
Core presciatu UL 🇪🇦
2 mesi fa

E io che già sono a Frosinone?… Devo tornare?

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