I numeri di Lecce-H.Verona 0-1: senza idee e personalità si va a fondo

La gara persa ieri contro la squadra di Baroni rappresenta il punto più basso sul piano del gioco in questo campionato.

33 passaggi lunghi. Tanti, tantissimi, troppi lanci alla disperata per tentare di raggiungere l’insperato pareggio contro la difesa strenua del Verona. Il Lecce visto ieri nel primo scontro salvezza perso, per giunta in casa, non ha più niente della squadra con identità chiara vista a inizio campionato. All’ormai esonerato D’Aversa si appella l’incapacità di spingere i suoi calciatori a una reazione e di sviluppare strategie diverse per compensare gli errori puntualmente compiuti in fase difensiva, con il centrocampo troppo costretto a correre a vuoto e, conseguentemente, la difesa scoperta.

Proprio da un errore di Gonzalez e Ramadani è nata l’azione del gol di Folorunsho (con tanto di sfottò nell’esultanza). I due centrocampisti si sono fatti “risucchiare” dal pallone tenuto da Suslov, freddo poi nel trovare la traccia per il compagno al limite dell’area. La partita del regista della nazionale albanese è, purtroppo, il simbolo del calo tecnico e di personalità del Lecce. Solo 24 palloni giocati e 13 passaggi riusciti in 82 minuti per l’ex Aberdeen: un regista ne dovrebbe gestire di più (60 per Baschirotto e Pongracic) vista anche la superiorità di possesso palla ieri per il Lecce (56% a 44%) e l’andamento della gara. Dall’altra parte i numeri di Duda: 55 palloni giocati, 26 passaggi riusciti di cui 12 nella trequarti (davanti a Folorunsho a 8). E’ solo un simbolo sia chiaro, ma rende l’idea

Il Lecce ha tirato di più (15-13) ma solo 3 volte in porta contro 4 del Verona (parata di Montipò su Krstovic e traversa di Almqvist su tutti). Nei 6 tiri del montenegrino spicca l’occasione nella ripresa in cui ha temporeggiato troppo attendendo l’intervento avversario. Una partita già ispida resa difficile dal vento ha abbassato la già non eccelsa precisione dei passaggi: 69% a 62% per il Lecce. Individualmente, sono mancati Almqvist e Oudin, entrambi precisi solo per il 55% delle giocate. Tanti palloni toccati in area dal Lecce (38 a 17) e zero graffi contro un Verona che ha tenuto quasi totalmente il pallone nella propria metà campo (17’27’’ di possesso contro soli 2’09’’, ma sufficienti per vincere, dal centrocampo in su).

La squadra gialloblu, più densa in difesa, ha tolto la possibilità di giocare sulle fasce al Lecce. Nella top 5 dei calciatori con passaggi riusciti figurano Baschirotto e Pongracic a 37 e 33 davanti a Duda (26), Serdar (24 e Coppola (19). Il migliore del Lecce, nonostante le contromosse avversarie, è stato Gallo. Top della gara per disponibilità al passaggio, 51 palle giocate (più di lui solo i due centrali di difesa) e 86% di precisione più 2 dribbling. Questo in 72 minuti di gioco prima di far posto a Dorgu. Lo spirito del terzino palermitano deve essere l’obiettivo da conseguire e trasmettere ai compagni per il nuovo allenatore.

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