Anche a distanza di due settimane, serve ricordare l’estrema importanza dei tre punti conquistati a Salerno, indipendentemente dal modo in cui sono arrivati. Lo ha fatto Luca Gotti rafforzando la convinzione che il Lecce dovrà alzare l’asticella per lottare adeguatamente per la salvezza. “Tante cose di calcio non mi sono piaciute”, ha detto l’allenatore.

DIFESA SOTTO I RIFLETTORI. La porta inviolata non deve trarre in inganno. Il Lecce dovrà migliorare difensivamente e per farlo dovrà gestire meglio il pallone in fase di costruzione. Tanti palloni regalati hanno fatto andare in apnea la retroguardia, salvata dalle parate di Falcone. Non si può pensare di difendere così per nove partite in Serie A tenendosi attaccati al fortino. Lo ha ribadito Gotti e per crescere, tra le righe, si è notato che servirà oculatezza nella scelta degli uomini, dal rendimento simile ma dalle caratteristiche diverse. In più, il problema calci piazzati. I 12 gol incassati su palla inattiva per Gotti diventano 20, in quanto altre reti arrivate sono giunte da mala gestione di situazioni successive appunto a una palla ferma. Chi immagina una rivoluzione però deve fermarsi qui. Il tempo è poco e l’arduo compito di Gotti è apportare aggiustamenti a dei concetti già assimilati con D’Aversa per non disperdere certezze. “Aspetti piccoli che diventano grandi”, sempre citando il mister.

MENTALITA’. La vittoria con la Salernitana ha dato un pizzico di tranquillità nel lavoro durante la sosta. I concetti sono stati applicati senza i nazionali. Su questi ultimi, Gotti agirà più sulla fisicità e sulla “pulizia” mentale, in quanto tra viaggi e minutaggio sono stati sottoposti a sforzi non da poco. Il lavoro è necessario anche perché, dopo la Roma, la settimana sarà cortissima: sabato il Lecce giocherà a San Siro contro il Milan. La forza importante e la forma dei romanisti, oltre che come un ostacolo, deve essere vista come un’opportunità. La salvezza passa anche per qualche colpaccio con le big.

I SINGOLI. Gotti ha risposto puntualmente anche a una sfilza di domande sui singoli, rivelando di aver provato numerosi spostamenti degli interpreti per alzarne il rendimento. Piccoli si potrà rivedere a sinistra, come anche Dorgu avanzato per sfruttarne la spinta vista con la Danimarca Under 21. Il trainer di Porto Viro si è detto colpito da Berisha in un centrocampo che, colpito dalla perdita di Kaba, ha calciatori dalle diverse caratteristiche. Impegno sì, ma anche tanta indisciplina per Pierotti. L’approccio al calcio di Oudin piace molto al mister, ma l’utilizzo dell’ex Bordeaux va impiegato tenendo conto dell’andamento delle partite. Infine, il “ritorno al sorriso” di Banda può far ben sperare. Ipotizzare una probabile formazione è un rebus, ma certamente nelle disamine di Gotti non mancano educazione e chiarezza.