L’allenatore descrive il momento magico del suo Milan: “Ci proviamo con posizioni che prepariamo per gli avversari. Spesse volte poi ci riusciamo con la qualità dei miei giocatori offensivi, bravi nell’uno contro uno. Abbiamo giocato la nostra partita contro una squadra che aveva motivazioni, come noi. Ora attenzione ai quarti di finale, ci dobbiamo preparare al meglio. I primi venti minuti? Sì mi soddisfano, è stata una crescita importante, fa parte della mentalità del mio gruppo. Non è stata una stagione sempre brillante, abbiamo stretto i denti, lavorato, sentivamo questa sofferenza ed allungheremo così. Non molliamo, non ci arrendiamo e crediamo in quello che facciamo. Sappiamo che stiamo bene e dobbiamo per forza essere così motivati. Quello dirà tanto sulla nostra stagione. Insieme a noi hanno sofferto anche i nostri tifosi, non ci hanno lasciato da soli con passione. Questo è un merito dell’ambiente e noi cerchiamo di approfittare dell’entusiasmo, avremo un mese e mezzo importante. L’obiettivo è essere più competitivi possibili: arrivare secondi in A e in fondo all’Europa League”.

E poi, sulla ripartenza nel 2024: “Quando parlo del gruppo parlo anche del club, dai dirigenti, staff e tutti coloro che lavorano a Milanello. Difficile trovare un ambiente così attento e positivo quando sembra che tutto non funzioni, quando sembra che siamo diventati brocchi, non abbiamo mai smesso di credere in noi. Dalle difficoltà esci così e i risultati negativi sono arrivati perché abbiamo sbagliato delle prestazioni. Si è creata una bella simbiosi tra vecchi e nuovi, con disponibilità e partecipazione. Contano i risultati, ma noi dobbiamo alzare il nostro livello. La Roma è un livello superiore rispetto a Slavia Praga e Rennes, ma dobbiamo cogliere il vantaggio di giocare la prima in casa coi nostri tifosi. I recuperi? Lo abbiamo sottolineato, nei primi 4 mesi la fase difensiva era da metà classifica, abbiamo compensato coi gol. Infortuni e assenze dietro hanno pesato, ma abbiamo migliorato contrasti, riaggressioni, attenzione sugli inserimenti. Nella fase difensiva viene la qualità del gruppo, in attacco invece incide più la bravura del singolo. In difesa serve sacrificio, recuperi che devono fare anche Leao, Pulisic e Chukwueze”.

Pulisic è stato tra i migliori: “Quando parlo coi giocatori del nostro percorso difficilmente mi sbaglio sulle sensazioni personali e caratteriali. Ci siamo parlati più volte e ho sentito qualcosa di positivo, ho visto lui attento, curioso e sono molto contento. Gli atteggiamenti fanno la differenza, non le parole eclatanti. E’ un lavoratore, come i giocatori nuovi del Milan. Fa salire il livello di partecipazione e professionalità. Possiamo migliorare tanto e ora dobbiamo alzare il livello con Roma, Sassuolo e Juve”