Franco Causio parte da lontano quando si nota che la Spagna ha esterni alti e noi no: “Nei vivai spagnoli si lavora sulla tecnica, sui dribbling, mentre nei nostri si privilegia la tattica. Non ci sono più i maestri di un tempo che insegnano a giocare a pallone”.
E poi, nell’intervista resa alla Gazzetta dello Sport: “Quando ero bambino io ogni momento era buono per giocare a calcio: scuola, oratorio e strada, una palestra per affinare il dribbling. Ora è tutto più pericoloso e i ragazzini hanno altri interessi”. Infine: “Chiesa il nostro Williams? E’ l’unico italiano con quelle qualità, ma deve tornare quello pre infortunio e giocare largo per insistere nell’uno contro uno”