OPERAZIONI. “Il mercato del Lecce merita un 7-7 e mezzo. Il Salento è uno dei territori più belli d’Italia, una regione a parte rispetto alla Puglia anche se fa parte della regione, lo vedo anche nei salentini, gente per bene e innamorata del calcio. E’ un territorio che fa bene all’Italia, il Lecce deve rimanere in Serie A. Il mercato è stato importante ma lo scudetto del Lecce è la salvezza. Le prime 10 fanno un altro sport ma Corvino è un pazzo visionario, i giocatori li conosce solo lui a parte Rebic e poi vengono valorizzati. Il mercato è da 7 e mezzo in base alla salvezza da centrare. Il Lecce sa che deve lottare fino alla fine e se la salvezza dovesse arrivare all’ultimo minuto della 38°giornata va bene così”.
CENTRO SPORTIVO. “E’ facile fare collezione di calciatori, ma fare un centro sportivo è un problema ovunque. Sticchi Damiani è un esempio, lo stimo tantissimo. Sarei curioso di farmi spiegare il suo modello di business per il centro sportivo, che penso servirà per la prima squadra e per le giovanili. Il settore giovanile del Lecce per quello che ha fatto vedere merita un centro sportivo e merita uno stadio coperto. Il Via del Mare è bello ma è antico. Rispetto per l’impegno del presidente, e ogni opera è un percorso a ostacoli burocratico. Non è colpa di nessuno, in Italia devono cambiare le leggi e i club devono comandare più dei comuni se hanno disponibilità economica”.
ESEMPIO. “Il modello del Lecce dà fastidio? Ovvio. Vinci lo scudetto Primavera e cambia il regolamento sugli stranieri. I signori fenomeni del calcio italiano quando vogliono punzecchiare il Lecce si lamentano contro Corvino. Le regole si cambiano ed è chiaro. Il Lecce deve fare gli interessi del Lecce e non del calcio italiano. Se il Lecce tira fuori degli italiani lo fa per il proprio modello di business non per il calcio italiano. Per me 10,100, 1000 Corvino che valorizza così”.