Zero chiare occasioni e zero gol. Il Lecce resta l’attacco peggiore della Serie A

I giallorossi continuano il digiuno di gol in trasferta (l'ultimo di Krstovic a Cagliari il 5 maggio scorso) e restano in coda per reti segnate

Tre gol realizzati in sette partite di Serie A. Il dato preoccupa anche al netto dell’avvio difficile affrontato dal punto di vista del calendario. Il Lecce ha segnato solo in due delle sette partite giocate (contro Cagliari e Parma) e includendo le due partite di Coppa Italia disputate contro compagini di B, Lecce-Mantova 2-1 e Lecce-Sassuolo 0-2, la statistica diventa un tre su nove. Da Udine, l’attacco del Lecce ne esce ancor più terribilmente ridimensionato. Passi il numero cospicuo di tiri inizialmente utile anche per aumentare l’ottimismo, oggi ormai il quadro è chiaro.

Il Lecce ha difficoltà a rifinire una volta arrivato sulla trequarti e, in assenza di qualità, responsabilità e geometrie per scardinare le difese avversarie, si spara la palla incrociando le dita. Il concetto ovviamente è banalizzato per permettere una maggiore comprensione, ma le difficoltà del reparto offensivo di mister Gotti sono sotto gli occhi di tutti. Le uniche occasioni messe a referto in Friuli sono due tiri mandati sugli spalti (Dorgu nel primo tempo e Ramadani nella ripresa) e, appunto, i tentativi da fuori. Okoye non ha compiuto interventi al di là dell’ordinaria amministrazione.

Un capitolo a parte, come spesso accade in questi discorsi, lo merita Nikola Krstovic. Il montenegrino ha sulle spalle la croce dell’attacco, a maggior ragione ora che Gotti utilizza Rebic, idealmente anche alter ego (o compagno in un duo?), di Krstovic sulla sinistra. Il 9 del Lecce s’impegna tantissimo, incarna forse il concetto descritto sopra provando il tiro appena percepisce uno spiraglio, ma il risultato è una scarsa incisività che rischia anche d’intaccare il morale. Magrissima consolazione il dato che lo vede primo nei top 5 europei per numero di tiri scagliati, davanti anche a mostri sacri come Haaland e Mbappé. Ciò che conta nel calcio è il gol, e il Lecce, anche con marcatori alternativi a Krstovic e Dorgu, ha il dovere assoluto di ritrovarlo.

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