SFIDA SPECIALE. “Quella tra Lecce e Napoli è sempre stata una sfida speciale. Ricordo bene l’atmosfera elettrica di quegli incontri, specialmente quando giocavamo al Via del Mare. Essendo cresciuto nelle giovanili del Napoli e poi aver vestito la maglia del Lecce, per me era una partita dal doppio significato. C’era l’emozione di affrontare il mio passato, ma anche la voglia di dare tutto per la squadra che mi aveva accolto e fatto crescere. Custodisco una maglia di quella gara del più grande di sempre: Maradona”.
CONTE. “Era un ragazzo che sapeva cosa voleva fare e dove voleva arrivare e quella determinazione che si vede in panchina oggi si vedeva anche prima negli allenamenti. Mai una parla fuori posto con i più grandi della squadra e massimo impegno durante la settimana”.
LECCE DI OGGI. “La sconfitta contro la Fiorentina è stata dura, soprattutto per il morale. Ma nel calcio queste giornate capitano. Non bisogna abbattersi, piuttosto rimboccarsi le maniche e lavorare ancora più duramente. Serve compattezza, concentrazione e soprattutto credere nei propri mezzi. La squadra ha qualità e il gruppo emerge nei momenti di difficoltà”.
NUOVI ACQUISTI. “Adattarsi alla Serie A non è semplice, soprattutto per chi è alle prime esperienze ad alti livelli. Il nostro calcio è atleticamente più complesso rispetto ad altri paesi e i giovani, come gli stranieri, faticano. Vedi Marchwinski. La pazienza oggi è poca e si vuole tutto subito. Ci sono differenze fisiche, tecniche”.
CONSIGLI PER I GIOVANI. “Non avere fretta. E’ normale sentirsi in difficoltà all’inizio ma l’importante è non perdere fiducia in sé stessi. Ascoltare i consigli degli esperti, lavorare ogni giorni. In A non puoi permetterti pause e in più se giochi in una piazza esigente come Lecce devi saper gestire la pressione dei tifosi appassionati ma esigenti”.
COSA SI ASPETTA. “Che la squadra sappia reagire, una squadra forte si misura dalle capacità di rialzarsi dopo una caduta. Se il Lecce manterrà la giusta mentalità potrà raggiungere la salvezza senza troppi affanni. La base c’è, serve solo continuità e un pizzico di fortuna che è mancata”.