In nemmeno un anno tanto, quasi tutto è cambiato per Morten Hjulmand. Palcoscenico, riflettori, chiamata in Nazionale, ambizioni personali e di club: per lui un grosso passo avanti professionale, e di questo non c’è che esserne contenti perché è tutto merito, suo ed in parte del Lecce. Sul piano delle curiosità, c’è però un aspetto sul quale il mediano danese ha compiuto un passo indietro, ovvero il suo rapporto con l’Atalanta.
Nella passata stagione i nerazzurri hanno rappresentato l’unico avversario contro cui l’undici giallorosso è riuscito a fare due vittorie su due, esultando con lo stesso risultato (2-1) sia all’andata al Via del Mare che al ritorno allo Gewiss. Un en plein matematicamente fondamentale per ottenere la permanenza in Serie A, ed in entrambe le gare la prestazione di Hjulmand si è rivelata, tanto per cambiare, sontuosa e fondamentale.
Anche quest’anno il cammino di squadra si sta rivelando particolarmente positivo per la squadra del numero 42. Lo Sporting è infatti in vetta al suo campionato ed in semifinale della coppa nazionale. Sul piano europeo, tuttavia, è andata diversamente. Nei gironi il Leoes non sono riusciti ad ottenere un primo posto che sarebbe stato importantissimo per rendere più semplice il cammino e meno intasato il calendario, questo perché battuti in casa dall’Atalanta per poi pareggiare in Lombardia. Avanti con lo Young Boys, nei sedicesimi, agli ottavi un nuovo incrocio con l’Atalanta, stavolta fatale ai fini del cammino in Europa League: pari interno, 2-1 nerazzurro a Bergamo e per Hjulmand il sogno finisce lì, dopo uno 0 su 4 che cozza curiosamente con l’unico 2 su 2 vissuto con il Lecce in Serie A.
